Eccoci all’ ultimo libro della “Trilogia di Stoccolma”.
Non si può leggere “1795” come un volume indipendente. La trama è piuttosto intricata e strettamente correlata allo sviluppo dei primi due libri. Personalmente ritengo che assolutamente debbano essere letti a partire dal 1793.
In questo ultimo libro l’autore riunisce i fili pendenti; fatti e personaggi ci vengono ricordati.
In primo piano Jean Mickel Cardell ex guardia civica con un braccio di legno, amico di Cecil Winge. Un sua decisione sbagliata ha provocato l’incendio di un orfanotrofio in cui hanno perso la vita i gemelli di Anna Stina Knapp, disgrazia di cui si ritiene il responsabile. Nell’ incendio ne esce gravemente ustionato, ma ciò che gli brucia di più è il suo pesante senso di colpa.
Anna Stina Knapp, vedova, madre dei gemelli morti nell’ incendio dell’orfanotrofio. Fuggita dalla casa di correzione viene incaricata da Dulitz, trafficante di esseri umani, di tornarci per contattare la cospiratrice Magdalena Rudenschold e farsi consegnare una lettera compromettente per i cospiratori.
Cecil Winge avvocato e temporaneamente in servizio presso il commissariato di polizia, buon investigatore. Morto di tubercolosi.
Emil Winge suo fratello minore, ex alcolista, viene incoraggiato da Cardell a seguire le orme del fratello. Ha gravi problemi, fantasmi popolano la sua mente e gli parlano, talvolta gli indicano la strada da seguire.
Tycho Ceton ex proprietario di schiavi nelle Indie orientali svedesi, torna in patria e si unisce a una società segreta di uomini potenti che si divertono sotto le false pretese di beneficenza. Finanziatore di un orfanotrofio allo scopo di nascondere le sue nefandezze, dopo l’ incendio dell’ orfanotrofio, in fuga, viene rinnegato dalla società segreta e cade in disgrazia, senza più potere nè denaro per pagare i suoi debiti; nel vento e nel rumore della risacca sente un sussurro: ”I tuoi creditori ti stanno alle calcagna. Tutti i tuoi debiti sono scaduti e il sangue nelle tue vene è l’unica moneta accettata in pagamento”
Nella nauseabonda Stoccolma, Citta tra i Ponti, teatro di esistenze solitarie, povere, odiose, brutali, nulla è cambiato o quasi. Il gran visir Reuterholm tiene la Svezia sotto controllo assoluto uccidendo tutti i simpatizzanti del vecchio e morto Re Gustavo. Il popolo, la nobiltà, la Svezia sono in fermento. La povertà uccide più della forca.
Il grande senso di colpa, che pesa come un macigno sul cuore di Michael Cardell, dopo l’ incendio dell’ orfanotrofio dove hanno trovato la morte i gemelli figli di Anna Stina Knapp, lo spinge ad una ricerca affannata della vedova che è scomparsa; in molti la cercano soprattutto le due fazioni politiche: quella fedele al vecchio Re e quella della congiura alla reggenza per recuperare una lettera con i nomi dei cospiratori. “Tutti cercano quella lettera che può diventare la scintilla che innesca la distruzione del regno.”
Jean Michael ed Emil nonostante i loro problemi si sono ripromessi di trovare e acciuffare Tycho Ceton , male personificato e consegnarlo alla giustizia.
Ceton si nasconde, è un reietto anche tra i suoi confratelli, gli Eumenidi, società segreta composta da uomini senza alcuno scrupolo, viziosi che pur di non annoiarsi commettono atti atroci e lui è uno dei peggiori, il suo piacere è vedere la morte degli altri, guardarli negli occhi fino all’ultimo sospiro ; pur disprezzandolo gli Eumenidi decidono di concedergli un’ultima possibilità che Ceton non si lascia scappare e mette in scena il suo crudele spettacolo.
Emil e Jean Michael prendono due direzioni di indagini. Emil cerca Tycho e Jean Michael cerca Anna Stina e entrambe le strade portano alla confraternita degli Eumenidi; saranno proprio loro a mettere fine agli atroci delitti.
Un affresco storico dove vengono mostrati personaggi abbastanza complessi che non sempre si possono annoverare nel campo dei buoni o dei cattivi, mostrando l’ambiguità dell’ essere umano: “Chi terrà il filo, in questo dedalo oscuro in cui le passioni ci trascinano?” è la citazione del marchese De Sade all’ inizio del libro.
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