1897 STORIA DI UN RISCATTO, di Lorenzo Rossomandi (Temperatura edizioni)
Avete mai letto un libro che vi ha messo le ali?
Io sì: 1897 Storia di un riscatto di Lorenzo Rossomandi. Appena uscito, scritto da un autore emergente che farà sicuramente parlare di sé, questo libro è un inno alla libertà, all’emancipazione e al riscatto sociale ed affettivo.
Io sono una semplice lettrice ma posso assicurarvi che è un libro che vi rimarrà dentro perché vi farà vivere realmente le emozioni dei protagonisti e vi porterà indietro nel tempo. Per l’organizzazione sociale di quel tempo, le diverse condizioni sociali, lavorative ed economiche ma anche per il diverso modo di reagire alle stesse, proverete stupore, rabbia, disprezzo, ammirazione, amore e passione!
A me è successo e mi è sembrato davvero incredibile! L’ho letto due volte a distanza di qualche giorno e ho rivissuto le stesse emozioni.
Più di 120 anni fa un ricco imprenditore fa un lascito al comune di Tizzana (odierna Quarrata) di ben 50.000 lire oltre ad un appezzamento di terreno per far realizzare un ospedale destinato agli anziani bisognosi del paese in modo da far vivere loro, serenamente e dignitosamente, l’ultimo percorso di vita. Nel libro l’autore racconta tutta la vicenda arricchendola di un intreccio di amori e passioni e legandola alla situazione delle donne di quel tempo.
L’autore, attento ai problemi delle donne, riporta, dunque, nel suo “1897 Storia di un riscatto”, la storia vera del riscatto, appunto, di quelle donne che, grazie alla contessa Gabriella Rasponi Spalletti, acquistano una dignità e un rispetto prima loro negato.
La contessa, moglie di un senatore di Roma, appena poteva evadere dalla capitale, andava a passare un po’ di tempo lì, a Quarrata, nelle colline toscane, vicino a Vinci e grazie all’incontro con una bambina – dagli occhi della quale l’autore decide di farci conosce la realtà delle donne del posto – si adopera coinvolgendo anche due preti per realizzare una scuola di Filet a Módano in cui lavoreranno quelle donne, creando un modello sociale mai avuto in precedenza.
Il riscatto, come reazione a qualcosa di sbagliato anche se profondamente radicato, è sempre possibile come scrive bene l’autore a conclusione del suo libro:
“Vorrei che Martina potesse rappresentare ciò che ogni italiano di oggi dovrebbe essere. Una persona che con forza ed energia si opponga alle errate consuetudini che rovinano il nostro vivere quotidiano, e che con forza, caparbietà e profondo senso civico decida di cambiare le cose. Con forza, caparbietà e profondo senso civico decida di cambiare le cose”.
Recensione di Rossana Germani
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