1916, di Morgan Llywelyn
Ned Halloran ha 14 anni quando scampa, miracolosamente, al naufragio del Titanic.
Sconvolto da quell’esperienza, rifiuta l’offerta della sorella maggiore Caitlìn di vivere con lei e il promesso sposo a New York e preferisce tornare nella natia Irlanda, dove la sua famiglia ha una piccola fattoria.
Il suo caso muove l’interesse di un nobile di origine inglese, che gli fa avere una borsa di studio per frequentare la scuola di Saint Enda, un piccolo collegio a Dublino diretto da un eccentrico poeta di fieri sentimenti repubblicani.
Ned fa così la conoscenza di Padraic Pearse e del suo circolo di patrioti e, grazie al clima illuminato della scuola, prende coscienza della questione Irlandese, decidendo di sposare la stessa causa e prendere parte al movimento che sfocerà nell’Insurrezione di Pasqua.
Sullo sfondo, le vicende sentimentali della sorella Caitlìn e la storia d’amore di Ned con Sile, conosciuta da bambina e ritrovata a Dublino mentre esercita il mestiere più antico del mondo.
Romanzo storico costruito nel più classico dei modi, intrecciando la trama di finzione con gli eventi storici e facendo agire insieme personaggi reali e non, questo di Morgan Llywelyn è un ottimo esempio di lettura “impegnata”; purtroppo, la volontà dell’autrice di ricostruire fedelmente gli eventi storici fa sì che la parte narrativa sia un po’ sacrificata in una trama piuttosto convenzionale, ancorché godibile. Anche i personaggi pur ben descritti, risultano “manichei”, senza una convincente introspezione psicologica.
Le ricostruzioni del pensiero politico e del clima della vicenda sono molto curate ma tendono a risultare un po’ prolisse; comunque, pur essendo un romanzo per appassionati dell’argomento, è una lettura consigliata a patto che ve la caviate con l’inglese, poiché il libro, primo di una saga che conta cinque romanzi, non è mai stato tradotto in italiano
Recensione di Valentina Leoni
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