533 IL LIBRO DEI GIORNI, di Cees Nooteboom (Iperborea)
“<<Il faut cultiver notre jardin (bisogna coltivare il nostro giardino)>> dice Voltaire in conclusione del Candide. E se le cose stessero diversamente? O se fosse il contrario? Io non sono una pianta, ma se fosse il giardino a coltivare me? A insegnarmi inaspettate forme di attenzione?”
Questo si domanda Nooteboom e se aggiungiamo che il nostro giardino è nel mondo, è il mondo…
…533 giorni delle estati di Nooteboom a Minorca, con le preoccupazioni per il suo giardino di cactus, per le palme infestate e per la yucca che chiede luce, con il suo amore per l'<<isola del vento>>, con i suoi pensieri sul posto che noi uomini occupiamo nel mondo.
Nooteboom si interroga, con l’umiltà del profano, su misteri botanici e zoologici, li intreccia alla sua passione per le parole, apre vecchi dizionari, ascolta con meraviglia i suoni nascosti nei rumori, alza gli occhi su Cassiopea e Andromeda.
I pensieri e le riflessioni sono accompagnati da tracce storiche e letterarie: la Divina Commedia, Montaigne, Borges e la sua antipatia per l’amatissimo (dall’autore) Gombrowicz, il ripetersi della storia come tragedia e mai come farsa. Il tutto al cospetto di Minorca, l’ affascinante isola del vento!
Recensione di Anna Rimondi
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