Abbiamo intervistato Bruno Venticonti titolare della Libreria Regaleco – Libri Sommersi – Castiglioncello (LI)

Abbiamo intervistato Bruno Venticonti titolare della Libreria Regaleco – libri sommersi di Castiglioncello (LI)

Intervista n. 256

Intervista Librerie n. 78

 

 

Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?

Sono Bruno Venticonti, titolare, e, al momento – collaborazioni temporanee a parte – unico gestore della Libreria Regaleco – libri sommersi di Castiglioncello, una libreria indipendente nata a giugno del 2022. Ho deciso di intraprendere il mestiere del libraio anzitutto perché, va da sé, sono da sempre un amante della letteratura e dei libri. Una volta laureto avevo lavorato in una libreria, e da allora era maturato in me il desiderio di aprire una piccola libreria indipendente. E, dopo alcuni anni come docente, ho potuto realizzare la mia aspirazione.

 

Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?

Direi che non c’è una tipologia ben precisa, anche perché dipende dai periodi (d’estate, quando Castiglioncello si riempie di proprietari di seconde case e turisti, è più varia, mentre nelle altre stagioni lavoro principalmente con i residenti del territorio di tutto il Comune di Rosignano Marittimo). Una fetta consistente dell’utenza è però rappresentata da lettori con cui ho instaurato un rapporto di fiducia, che vengono nella mia libreria perché sanno che c’è una scelta accurata dei titoli (fra cui i nostri “libri sommersi”, titoli di piccoli e coraggiosi editori indipendenti, che pubblicano testi di qualità, ma che spesso non arrivano sugli scaffali), e possono chiedere consiglio e confrontarsi con un libraio – per quanto indubbiamente io sia ancora un libraio agli inizi con tantissimo da imparare.

 

Essere librai nel 2025: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?

Essendo la libreria ancora giovane non posso dire molto sull’argomento. Mi sembra però che negli ultimi tempi, anche tra gli addetti del settore, si tenda sempre di più a equiparare (in modo più o meno consapevole) negozi di vario genere in cui si posso trovare anche dei libri, alle librerie in cui lavorano dei librai o delle libraie.

 

 

Lettori si nasce o si diventa?

Credo che in linea di massima anche per la lettura sia valido lo stesso principio di altre attività umane: fattori quali ambiente, educazione e dedizione hanno certo un peso rilevante, ma non possono prescindere dalle inclinazioni insite in ciascuno di noi.

 

Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?

Non credo che l’attività sulle reti social sia necessariamente in contrasto che quella di lettore. Tuttavia, è noto che un utilizzo massiccio dei social ha un effetto nocivo sulla capacità di attenzione, fondamentale per leggere, e soprattutto per leggere bene. Personalmente non mi sono mai trovato molto a mio agio con i social network, ma è vero che per un’attività come la libreria possono costituire una risorsa importante, forse anzi imprescindibile.

 

Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come I leoni di Sicilia e La portalettere, per citarne alcuni, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?

Senza fare nomi, ci sono alcuni ben noti romanzi “rosa – fantasy” che credo sarebbero rimasti pressoché sconosciuti senza il martellamento del web. In generale, ritengo che i social portino all’estremo una pratica di lungo corso del mondo dell’editoria, ovvero quella di creare a tavolino fenomeni letterari per ragioni economiche.

 

Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?

Sinceramente non saprei dire, anche perché per scelta non mi affanno a star dietro agli innumerevoli e bulimici “consigli di lettura” che affollano la rete – e invito i miei clienti a prenderli con le pinze.

 

 

 

Il graphic novel sta acquisendo sempre più spazio nelle librerie, cosa ne pensate di questo fenomeno?

In libreria ho una sezione apposita dedicata ai graphic novel, alcuni dei quali molto originali e stuzzicanti. Ci sono senz’altro clienti appassionati del genere, ma in questi tre anni di attività della libreria non ho assistito a una sua esplosione.

 

In molti, sul nostro gruppo FB, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?

Purtroppo, non solo leggono poco i giovanissimi, ma anche i meno giovani, gli under trenta (e gli italiani in generale, stando agli ultimi dati). Trovare strategie per invogliare i ragazzi alla lettura è una bella impresa; ho sperimentato che da una parte può aiutare far leva sui loro interessi, insistendo un po’ anche quando apparentemente mancano, dall’altro non relazionarsi con loro da uno scalino, ma semmai proporre letture più adulte rispetto alla loro età anagrafica.

 

Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?

Non sono ferrato sull’argomento; ricordo che quando lavoravo in libreria come commesso il fenomeno stava emergendo e se ne discuteva molto. Ora mi pare che librerie e lettura digitale viaggino per lo più su binari paralleli, e che negli ultimi anni il libro cartaceo sia ritornato in auge, anche se non so quanto questa tendenza possa reggere nel tempo.

 

 

Consigliate tre libri (editati negli ultimi anni), secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.

 

  • Settologia di Jon Fosse (Premio Nobel 2023 per la Letteratura). Se esistono libri la cui lettura costituisce un’esperienza che in qualche modo va oltre la lettura stessa, in grado di lasciare un sigillo indelebile, Settologia è fra questi. Il testo può apparire ostico a un primo approccio, ma in realtà trascina con la forza di una cascata una volta compiuto il salto.
  • Theodoros di Mircea Cărtărescu. Cărtărescu è secondo me uno dei pochi scrittori viventi con una creatività davvero visionaria, esplosiva e originale, che in Theodoros è espressa al meglio. Per fare una metafora in linea con il nome della mia libreria, la maggioranza delle (buone) letture sono come una visita nella barriera corallina, con tutti i suoi bellissimi coralli e pesci colorati, mentre leggere Theodoros vuol dire scendere negli abissi oceanici insieme a capodogli e calamari giganti. Lettura ardua, questa sì, anche per lo stile dell’autore; ci vuole fiato, ma vale decisamente la pena.
  • Underjungle di James Sturz. Un “libro sommerso” in tutti i sensi, fuori dagli schemi, per linguaggio e ambientazione, e che proprio grazie alla sua scrittura estrema riesce a farci immergere sul serio in un mondo altro. Un tuffo diverso dal solito, forse non proprio imperdibile, sicuramente da provare.

 

 

Settologia di Jon Fosse

 

 

Redazione@iLPassaparoladeiLibri.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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