Abbiamo intervistato Daniela Musini, acclamata scrittrice, attrice, drammaturga e pianista, dalla vasta opera artistica e dal notevole bagaglio culturale. Con lei abbiamo approfondito la sua trilogia dedicata alle donne che hanno segnato la storia del mondo e fatto alcune interessanti riflessioni sulla società contemporanea
Come prima domanda le chiederei di parlarci dell’ultimo romanzo che ha pubblicato, “Le Incantatrici. 33 donne che hanno sedotto il mondo”
Anche questo libro, il terzo dopo Le Magnifiche e Le Indomabili, che completa la mia trilogia targata Piemme (anche in audiolibro) dedicata all’universo femminile, è stato concepito come un viaggio spazio-temporale attraverso epoche e latitudini diverse, ma ancor di più come un percorso nel misterioso labirinto delle loro anime polifoniche, frastagliate, abbaglianti, oscure.
Le Incantatrici sono state figure che, attraverso la malia erotica, lo smagliante talento di cui erano dotate e la fascinazione intellettuale, hanno esercitato un grande potere seduttivo su tutti coloro che ebbero la fortuna o la sventura di incrociarle. Appassionate, spregiudicate, intense, hanno vissuto esistenze scapigliate e passioni totalizzanti, ardendo e bruciando insieme a chi le ha amate, inseguite, perse.
E poiché le loro vite non hanno (quasi) mai costeggiato acque chete, moltissime di loro hanno provocato nei cuori e nelle menti subbuglio e tormento, ebbrezza dell’anima e vertigine dei sensi. A tal proposito basti pensare cosa rappresentò Alma Schindler per Mahler o Lou von Salomé per Nietzsche, Lola Montez per re Ludwig I di Baviera, Camille Claudel per Rodin, Zelda Sayre per Francis Scott Fitzgerald o Wallis Simpson per re Edoardo VIII.
Siano esse state sante, libertine, artiste, spie, dive del cinema, imperatrici o filosofe, queste donne dal talento smisurato, dall’intelligenza fuori dagli schemi e dalla personalità indomita, hanno lasciato un segno di fuoco in tutti coloro che furono anche solo sfiorati dal loro sortilegio, e hanno anche impresso una traccia incancellabile nella Storia.
Questo è il terzo libro che dedica a figure femminili che hanno avuto una particolare influenza nella storia del mondo. Ci potrebbe fare una panoramica delle altre due opere? Quali sono stati i criteri di inclusione o esclusione delle protagoniste dei suoi libri?
Le Magnifiche declina già dal sottotitolo, 33 donne che hanno fatto la storia d’Italia, le proprie generalità: sono 33 figure di donne protagoniste e non semplici spettatrici del loro tempo, italiane per nascita o straniere come, ad esempio, Anita Garibaldi o Maria Callas, che però hanno lasciato un segno indelebile nel nostro Paese.
Partendo dall’antica Roma per arrivare fino ai primi del Novecento, ecco quindi Messalina, la misteriosa e controversa papessa Giovanna, la capziosa Lucrezia Borgia, la Monaca di Monza con la sua torbida vicenda di lussuria e redenzione, Artemisia Gentileschi dall’ingegno eccelso e dalla vita tormentosa; e ancora, la caparbia Maria Montessori, la pugnace Grazia Deledda e Lina Cavalieri, la donna più bella del mondo, e poi la Marchesa Luisa Casati Stampa, Dea di sulfurea eccentricità, e la spumosa Wanda Osiris, via via fino ad Eleonora Duse. Per molte di loro la vita fu luminosa e lastricata di successi, per altre ardua e permeata di dolore; tantissime di loro furono amate e venerate, numerose invece quelle osteggiate e denigrate a cui ho cercato di restituire la loro più autentica e giusta collocazione nel panorama storico.
Le Indomabili. 33 donne che hanno stupito il mondo, include figure come Agrippina, Sarah Bernhardt, George Sand, Caterina la Grande, Marie Curie, Frida Kahlo, Rita Levi Montalcini, Isabella d’Este Gonzaga, Emmeline Pankhurst, Elisabetta I Tudor a Anna Magnani (solo per citarne alcune): sono state donne caparbie, ribelli, audaci, che hanno infranto tabù, scardinato regole, sovvertito consuetudini.
Indomite, impavide, inarrendevoli, hanno vissuto controvento e agito controcorrente, lottando per realizzare sogni, perseguire ideali, affermare la propria identità, e, proprio grazie al loro coraggio, hanno tracciato percorsi imbattuti, raggiunto traguardi insperati, vissuto passioni proibite.
Scrivendo di loro ho pensato soprattutto alle nuove generazioni per le quali grande coraggio da loro dimostrato credo sia la loro più grande lezione. Il coraggio di vivere la propria vita secondo le proprie scelte, senza farsi condizionare più di tanto, reagendo con forza a chi voleva impedire il loro processo di maturazione e di consapevolezza, l’audacia di sfidare le convenzioni e i limiti imposti dalla società, e persino l’ardimento nell’abbandonarsi a passioni amorose anche scandalose e proibite. Perché anche in questo libro, così come nel precedente, racconto di fiammeggianti e rapinose storie d’amore.
Quali sono stati i miei criteri di scelta? Premesso che di donne straordinarie, carismatiche e talentose ce ne sono state a migliaia nel corso dei secoli, ho preferito quelle che ai miei occhi sono state le più connotative del proprio tempo ed emblematiche per personalità, vicende, caratura intellettuale e culturale.
Come il suo essere nel contempo anche autrice/attrice teatrale e pianista ha influito sulla sua scrittura?
Ho utilizzato sia la grammatica musicale che quella teatrale per ricreare le singole figure in modo, come dire, tridimensionale, ponendole ciascuna su un palcoscenico ideale e illuminandole idealmente con luci radenti, taglienti o immergendole nella penombra, e, nel contempo, affidandomi ai crescendo e diminuendo, ai rallentando e agli accelerando, insomma a quella che si chiama la dinamica musicale per meglio connotarle.
Tutte le 99 biografie della mia trilogia sono connotate da uno studio approfondito, da veridicità storica e una rigorosa ricerca attraverso saggi, biografie, documenti dietro, ma anche una sorta di “drammatizzazione” per quanto riguarda gli incipit o molti dei dialoghi presenti, nonché la ricostruzione di atmosfere e ambientazioni.
L’anno scorso, grazie soprattutto ai romanzi di Marco Vichi, ho scoperto una grandissima scrittrice come Alba de Cespedes e personalmente trovo assurdo che un’attrice di valore come lei non figuri nei programmi scolastici, condivide?
Sì indubbiamente, così come scrittrici straordinarie come Grazia Deledda (l’unica italiana ad aver conseguito il premio Nobel per la letteratura) e Matilde Serao che ho raccontato entrambe nei miei libri.
Cosa si può fare sia a livello sociale che culturale perché la frase per me orrida “scelta in quanto donna” sia sostituita “scelta in quanto capace”?
Sono sempre stata contraria alle cosiddette quote rosa. Le donne hanno potenzialità eccezionali e devono e possono farsi valere in ogni campo. Ripeto: in ogni campo.
È anche per questo che nei miei tre libri dedicati al prismatico universo femminile, pur avendo una immensa fiducia e stima nelle donne, non ho mai perseguito un intento “agiografico” di santificarle o di ammantarle di gloria solo perché sono donne; la mia onestà intellettuale come persona e come scrittrice ha voluto ritrarle, senza giudicarle, nella loro globalità interiore (pregi e difetti, successi ed eccessi, ascese all’Olimpo e cadute agli Inferi), per ricordare ai lettori e alle lettrici far ciò che hanno fatto per l’umanità nel campo storico, artistico, scientifico ecc.
Ho parlato di società e cultura ed è innegabile che entrambe queste realtà siano in parte confluite nei Social. Qual è il suo rapporto con questa dimensione?
I social contribuiscono in modo determinante a far conoscere le mie attività artistiche. Sono grata alle migliaia e migliaia di persone che mi seguono sia sulla mia pagina che sul profilo fb, su Instagram e Tik Tok, che mi gratificano con commenti lusinghieri e che a loro volta condividono i miei scritti, contribuendo così alla diffusione dei miei libri. Se Le Magnifiche, Le Indomabili, Le Incantatrici stanno avendo così tanti consensi, è anche per merito loro.
Come ultima domanda le chiedo se ha in programma altre pubblicazioni sulla scia delle 3 di cui abbiamo parlato.
Piemme-Mondadori ha voluto ancora darmi fiducia e ne sono felicissima: sto ultimando un libro in cui confluiscono personaggi fuori del comune sia femminili che maschili ed è ancora una volta per me un magnifico e sorprendente viaggio nel tempo e un affascinante percorso nelle stanze più segrete e nascoste di queste anime eccelse e tormentate.
Intervista di Enrico Spinelli
LE INDOMABILI – LE MAGNIFICHE – LE INCANTATRICI – Daniela Musini
LE INDOMABILI – LE MAGNIFICHE – LE INCANTATRICI Daniela Musini
Be the first to comment