Abbiamo intervistato Marco Zirotti e Marcello Zarattani della libreria Atlantide – Castel San Pietro (BO)
Interviste alle Librerie n. 68
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Atlantide è qui in via Mazzini 93 a Castel San Pietro dal 4 dicembre 1993.
Assoluti neofiti come librai, ci eravamo resi conto che nel paese mancava una libreria, come del resto anche nei comuni limitrofi. Con buona volontà ed incoscienza abbiamo cercato i locali più adatti, per poi procedere con tutti i passi necessari all’apertura dopo averli trovati. Contatti con fornitori, con altri librai… ed è arrivato il giorno fatidico dell’apertura.
Se all’inizio non sapevamo come sarebbero andate le cose, accompagnando all’offerta di libri anche cartoleria e qualche oggetto d’arredamento (in modica quantità), ci siamo resi conto subito che il pubblico voleva libri.
Non ci era chiaro allora che la libreria doveva essere intesa anche come avamposto culturale, come centro per la comunità, allora in generale non era questa la percezione del negozio di libreria, perlomeno in provincia. Questo, che è ormai comune sentire, si è fatto strada anno dopo anno.
Una cosa possiamo attribuircela senza peccare di presunzione: Atlantide è sempre stata l’Atlantide che il nostro pubblico conosce, da subito, con le caratteristiche che ancora la distinguono: un luogo aperto al dialogo, sincero, amichevole e gentile, in cui trovare libri di grandi e piccoli editori, indipendente, con grande attenzione ai libri per ragazzi (ogni quattro libri venduti uno appartiene alla letteratura per l’infanzia).
Abbiamo sempre intercettato i mutamenti che stavano verificandosi, la rapida avanzata del futuro, utilizzando le nuove tecnologie, distribuendo newsletter, vendendo su ebay (ricordiamo una esportazione negli States de La misteriosa fiamma della Regina Loana, nel 2004), facendo ricerche nel mondo per libri in catalogo e non, utilizzando con discreto successo anche i social, sempre con la nostra voce.
Da sempre abbiamo curato con attenzione i rapporti con le scuole del territorio, con le biblioteche, solo il ricorso a gare d’appalto incentrate esclusivamente sull’entità dello sconto ci ha messo talvolta fuori gioco, per fortuna non in tutti i casi, visto che ancora numerose sono le biblioteche che si servono di Atlantide: in questo caso scelgono di rinunciare a qualche punto di sconto per ricevere in cambio un servizio di qualità, una assistenza personalizzata! Sul territorio supportiamo svariate iniziative in favore della lettura e di chi si preoccupa per la salute del pianeta o di chi ha a cuore i diritti umani e si rende utile con la sua attività. Cerchiamo di affidarci a fornitori locali quanto possibile.
Nel 2022 Atlantide è stata inclusa nel primo Albo delle Librerie di Qualità, istituito dal Ministero dei Beni culturali per segnalare le realtà che costantemente lavorano per la promozione del libro e della lettura, un riconoscimento che ci rende orgogliosi.
Ci siamo divertiti e abbiamo sofferto (ma le risa sono state per fortuna più numerose), tra noi, con la clientela, con altre librerie, con rappresentanti ed editori. E abbiamo sempre incrociato autori ed autrici divenuti poi amici di lungo corso, compagni di viaggio nel mare agitato dell’editoria.
Siamo sopravvissuti a svariati ministri della cultura, in un Paese con gli indici di lettura costantemente inferiori a quelli di altre nazioni civili, in picchiata da una decina di anni, in un mercato che non brilla sempre per correttezza… Non abbiamo mai avuto richiami dall’amministrazione fiscale, Inps o altri,
ci siamo sempre adeguati alle normative, da quelle che regolano il nostro settore commerciale, a quelle locali o doganali, quelle fiscali (e tra Studi di Settore, Lotterie degli scontrini eccetera che, oltre a far perdere ore preziose, non sono certo a costo zero…).
Le imposte poi le paghiamo localmente e sul territorio nazionale, visto che non abbiamo residenza in Paesi fiscalmente più easy. Tre decenni di legalità e resistenza.
Per finire, amiamo gli animali: gatti, lucertole, passeri, piccioni, cani, ed altri sono sempre rimasti entusiasti del nostro trattamento!
Questo è un ritratto di Atlantide.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Siamo una libreria di paese, un centro con ventimila abitanti, unica libreria. E anche nei comuni vicini non vi sono altre realtà. Di conseguenza, la frequentazione è estremamente varia, da chi compra due libri alla settimana a chi entra una volta ogni due anni, se va bene.
Un quarto delle vendite deriva dalla letteratura per l’infanzia, poi con la narrativa e i gialli arriviamo a coprire il 70% del nostro venduto: sui restanti settori siamo al di sotto delle medie nazionali, invece.
Lettori si nasce o si diventa?
La domanda delle domande… Abbiamo visto, grazie agli anni trascorsi qui in libreria, bambini di poche settimane portati dai genitori tra i nostri scaffali per scegliere i primi libri con cui farli entrare in confidenza. Li abbiamo visti crescere e tornare, a loro volta, con i propri figli per acquistare libri per loro. Saranno diventati lettori perché sono nati con questa predisposizione o perché fin da piccoli hanno vissuto in un ambiente in cui i libri erano la normalità, il momento del gioco, dell’ascolto e poi della lettura? Certamente ci sono passioni che, come tutte le passioni, sono innate, ma l’ambiente in cui si vive, si cresce, gli stimoli che vengono dall’esterno oppure gli interessi improvvisi, e, perché no, anche le mode possono avvicinare ai libri e poi alla lettura. Ci sono ragazzi, poco avvezzi alla lettura, che hanno scoperto improvvisamente i manga e sono entrati in libreria per la prima volta, oppure per altri tipi di lettura, e poi con il passaparola o perché ha cominciato a piacergli hanno cominciato a leggere altro.
Per questo motivo non bisogna secondo noi ostacolare gli interessi nella lettura, ovviamente affiancando nella scelta dei contenuti a seconda dell’età del lettore, e proporre e curare i momenti dedicati al libro.
Essere librai nel 2024: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Il lettore di trenta anni fa è cambiato assai, ora è diventato vecchio…
Scherzi a parte, ci sarebbe da scrivere un trattato, anche qui. Si sono moltiplicati generi e sottogeneri (se prendete in mano qualche libro dallo scaffale in cui è collocato IL FABBRICANTE DI LACRIME potrete variare tra il romantasy e il college romance), i fumetti sono diventati graphic novel e hanno occupato nuovi spazi, a differenza di scaffali invece in totale declino, pensate alle pubblicazioni di informatica; il giallo ha assunto ogni tipo di sfumatura, dal nordico al thriller sociale, poi c’è stata l’invasione recente dei manga, portando via lettori dall’area dei romanzi per ragazzi, per non parlare del (triste) fenomeno delle web star arruolate tra le fila degli scrittori da avidi editori.
Ormai il libro è diventato una star dei social, instagrammabile e pronto ad essere commentato, giudicato, condiviso. Il book influencer scuote le classifiche e il lettore si presenta al libraio forte di una conoscenza della materia notevole: quante volte ci ha informato dell’uscita del libro dell’autore che segue nel giro di pochi giorni?
Di conseguenza, più agguerrito deve essere anche chi sta dall’altra parte del banco, pronto a ricoprire con professionalità il ruolo di consulente ed amico, di aggregatore di una comunità che ruota attorno alla libreria, forte anche di un aumento della sensibilità da parte del lettore su questo fronte: ci sono coloro che fotografano i libri in libreria per poi acquistare online ma anche quelli che arrivano con stampata la pagina per trasmettere a noi l’ordine…
La cosa poco simpatica dello sviluppo dell’online è la sempre minore tolleranza ai tempi di consegna: le librerie sono in grado di fare arrivare il libro in due-tre giorni lavorativi ma talvolta 48 ore sono troppe. Il libro salva la vita nel lungo tempo, ma non è l’antibiotico che guarisce!
Così il libraio per restare a galla deve avere le competenze del top manager e l’attitudine al sacrificio del monaco, viste le tante ore dedicate, spaziando tra le paurose incombenze burocratiche e la creatività nell’arredare, tra il saper fare l’influencer e il rapportarsi con la partita doppia e il bilancio, tra l’amore smisurato che si può avere per un editore e uno sguardo a quanto in realtà vende, armandosi di empatia, spirito di sacrificio, e la forza di ridere delle follie del mondo (editoriale).
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Sono tante le trappole disseminate nel bosco, esche capaci di catturare lettori: certo dover rendere pubblico ogni avvenimento personale conduce ad essere autoreferenziali e a dover aumentare ogni giorno la presenza sui social, come anche il voler seguire tutte le polemiche, tutti gli aggiornamenti su ogni minima questione. D’altro canto anche la nostra presenza in rete è aumentata in maniera significativa negli ultimi tre anni, e sia sul territorio che al di fuori di esso abbiamo riscontri quotidiani sul fronte delle vendite di libri di cui abbiamo parlato.
Abbiamo sempre cercato di conservare la nostra voce, con ironia e senza strillare, senza fingere, tentando di perseguire un minimo di originalità e di dare voce a generi diversi, a piccoli editori degni di attenzione, e ci siamo accorti di avere l’interesse dei lettori. E come Atlantide sono tante le librerie che ogni giorno offrono buoni spunti sui social.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come I leoni di Sicilia e La portalettere, per citarne alcuni, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Facciamo due nomi. Firmino di Sam Savage è stato un libro partito con grande spunto sul fronte delle vendite, probabilmente grazie ad un imponente e ben riuscito battage promozionale da parte dell’editore Einaudi, per poi arenarsi qualche mese dopo visto che buona parte dei lettori non ne è poi rimasta così entusiasta, uscito nel 2008 e attualmente nemmeno reperibile.
Sull’altro fronte invece citiamo Una vita come tante, di Hanya Yanagihara che nonostante la mole è giunto ad un numero cospicuo di edizioni, grazie anche alla recente esplosione del fenomeno su TIKTOK. Libro vincitore del Kirkus Prize, finalista al National Book Award e al Booker Prize, tra i migliori libri dell’anno per il «New York Times», «The Guardian», «The Wall Street Journal», «Huffington Post», «The Times», entrato nel cuore dei lettori e consigliato.
Molte volte i successi del passaparola hanno in effetti credits meno entusiasmanti, ma del resto se guardiamo le classifiche di nazioni più propense della nostra alla lettura non vedono spesso titoli degni dei premi letterari.
Non esiste una formula sola che garantisce ad un libro di diventare successo del passaparola, se esistesse sarebbe venduta a caro prezzo: a volte un libro esce in un momento giusto, un altro viene recensito da qualcuno e prende il volo in classifica, e così via.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Predire il tormentone è difficile, però alcuni libri nel 2024 resteranno a lungo in classifica:
Gabriel Garcia Marquez, Ci vediamo in agosto, Mondadori
Daria Bignardi, Ogni prigione è un’isola, Mondadori
Joel Dicker, Animale selvaggio, La nave di Teseo
Stephen King, You like it darker, Sperling Kupfer
Il nuovo libro di Francesca Giannone, autrice de La portalettere, Nord
Alicia Gimenez Bartlett, La fuggitiva, Sellerio
Gianrico Carofiglio, L’orizzonte della notte, Einaudi, con nuovamente l’avvocato Guerrieri
Fred Vargas, Sulla pietra, Einaudi
E qui in Atlantide il pubblico attende la seconda parte della serie LA BALOTTA DEI TRAMONTI di Corrado Peli: autore locale, capace di fare arrivare in vetta alla classifica dei libri più venduti del 2023 il suo La maledizione di Fossosecco, edito da Fanucci.
In molti, sul nostro gruppo FB, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alla lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
Statisticamente è la fascia di età che legge di più…
Secondo i dati nazionali complessivi leggono almeno un libro il 34% dei maschi e il 44% delle femmine.
Nell’età compresa tra 11 e 14 anni il 50,1 % dei maschi ha letto almeno un libro non scolastico nel 2022; nella stessa fascia di età, il 64,4% delle femmine.
Per le ragazze tra i 15 e i 17 anni la percentuale è al 60,6%.
Guardiamo invece al maschio italico di età compresa tra i 55 e 59 anni: solo un misero 29,6% termina un libro! (e ci sono poi le differenze geografiche, disastrose per il Sud)
Chi ha 45 – 54 non fa certo meglio: la percentuale si ferma al 31,6% dei maschietti.
È sicuramente più preoccupante questa scarsa propensione alla lettura da parte di queste fasce d’età, che poi procede in parallelo con l’aumento dell’analfabetismo di ritorno. Persone che faticano a decifrare un testo leggendolo, diventando poi facilmente manipolabili. Dati che provengono dalle statistiche Istat, pubblicate a dicembre 2023, e parliamo di lettura per piacere, fuori dagli obblighi scolastici.
Per aumentare gli indici di lettura bisognerebbe in generale prendere spunto dai Paesi in cui le cose funzionano: in Francia, le politiche messe in campo dal 1980 hanno permesso di ottenere sorprendenti risultati, una nazione che vanta un numero di librerie indipendenti superiore a quello degli Stati Uniti, (Oltralpe sono 3500 contro le 2506 nel 2021 negli Usa), in cui nel 2023 si sono venduti 351 milioni di libri, in Italia nel 2022 si parla di 112 milioni di copie.
Anche la Spagna negli ultimi anni è riuscita a migliorare gli indici di lettura, anche in questo caso ci troviamo di fronte a politiche capaci di dare frutto.
Un altro dato statistico su cui riflettere è la relazione tra presenza di biblioteche e librerie e propensione alla lettura. La dimensione comunale è un elemento che influenza l’abitudine alla lettura, molto più diffusa nei comuni centro dell’area metropolitana (49,1% di lettori) che in quelli con meno di 2mila abitanti (37,0%). Pensiamo alle tante aree interne del Paese, dove biblioteche e librerie sono meno diffuse: quale sarà il loro futuro?
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Diciamo che ci poniamo nei confronti della lettura digitale nella stessa maniera con cui reputiamo la rete una minaccia e una possibilità per l’attività. Esiste il commercio elettronico e di certo può rappresentare un pericolo, ma è anche fonte di opportunità. Ugualmente, la lettura digitale ha vantaggi e svantaggi per le librerie, può fare perdere clienti, ma anche offrire spunti a chi dopo aver letto qualcosa in digitale passa anche ad altri libri di quell’autore\autrice in cartaceo. Percentualmente non ci sono numeri alti per chi legge solo in digitale, e la situazione resta invariata da tempo (anzi, sembra esserci un forte ritorno al libro cartaceo anche da parte della generazione Z).
Consigliate tre libri (editati negli ultimi anni), secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
Una scelta che trae spunto dagli incontri che gli autori hanno fatto in Atlantide, conquistando librai e lettori: chi inizia a leggere un loro libro ne esplora poi il resto della bibliografia.
PAOLO MALAGUTI, IL MORO DELLA CIMA, EINAUDI
Il libro vincitore del Premio Mario Rigoni Stern è tanto amato dai nostri lettori che dai librai.
Paolo Malaguti racconta alla sua maniera, coinvolgendo emotivamente e raccontando in maniera evocativa i luoghi e il momento storico un personaggio leggendario che, incredibile a dirsi, è esistito davvero. Il Moro, capace di vivere la vita come la desiderava fin da bambino, sulla sua montagna, la Grappa, in libertà. Tra la fine del Diciannovesimo secolo e i primi decenni del Ventesimo, una prova narrativa che lo conferma grande cantore del Nord Est.
MARIO FERRAGUTI, LA LEPRE E LA LUNA, EXORMA
Un viaggio in Appennino per incontrare chi ancora guarisce attraverso gesti, simboli, parole.
Sono tanti gli spunti di riflessione che offre: si resta affascinati dal benefico effetto che la parola ha nella “somministrazione” fatta dalla guaritrice, che, sotto certi aspetti, è anche quello che accade quando in altre occasioni ci si trova ad ascoltare la voce di un amico, di qualche persona saggia capace di aprire a nuovi orizzonti, o un monologo a teatro, e magari anche la parola che sgorga da quegli oggetti che vendiamo qui in Atlantide.
Rappresentazione di un modo di vivere che sta scomparendo, non solo quello delle anziane con i loro riti, ma della vita in montagna fatta di fiducia, conoscenza reciproca, contatto con l’ambiente.
SANDRO CAMPANI, ALZARSI PRESTO. IL LIBRO DEI FUNGHI (E DI MIO FRATELLO), EINAUDI
Dopo i due romanzi Il giro del miele e I passi nel bosco Sandro Campani dona al lettore un nuovo ritratto dell’Appennino, questa volta però il taglio è intimo, personale.
Un ritorno ai luoghi dell’infanzia dopo che il tempo ha tracciato un confine di emozioni, spazi. E’ il riconsiderare con occhi nuovi quegli stessi spazi, quegli stessi gesti, riassaporandoli, rileggendoli con una maturità diversa.
E’ così che forse si trovano risposte, si recuperano legami di famiglia, una parte di sé.
Nel caso di Sandro, suggeriamo di comprarsi tutti e tre i libri citati, nella superba collana Einaudi Supercoralli, e cominciare una esplorazione letteraria delle colline e del talento di Sandro.
Abbiamo intervistato Angelica Sciacca della libreria Vicolo Stretto di Catania
Abbiamo intervistato Angelica Sciacca della libreria Vicolo Stretto di Catania
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