Abbiamo intervistato Salvatore Requirez. Lo scrittore siciliano ha condiviso con noi alcune interessanti riflessioni sulle sue opere e in particolare sulla famiglia Florio

Abbiamo intervistato Salvatore Requirez. Lo scrittore siciliano ha condiviso con noi alcune interessanti riflessioni sulle sue opere e in particolare sulla famiglia Florio, oggetto di tante pubblicazioni da parte dell’autore e recentemente tornata agli onori della cronaca grazie alla saga familiare scritta da Stefania Auci

 

 

Quali sono gli aspetti dei Florio che secondo lei sono i più caratterizzanti?

Sono numerosi: li elenco in sequenza numerica:

  • Etica a matrice familiare fondata sul lavoro: il marchio Ignazio & Vincenzo Florio ebbe continuità per un secolo e mezzo facendo ricorrere quegli stessi nomi per tutta la dinastia fino al suo esaurimento.
  • Gestione “illuminata” dell’impresa secondo logiche moderne
  • Politica aziendale di riconversione dei profitti per continuare a produrre ricchezza e lavoro
  • Interventi sociali a beneficio della classe operaia
  • Grande attenzione ad una Sanità moderna
  • Gestione mediatica dell’immagine
  • Lancio di progetti turistici
  • Promozione dell’isola a capitale internazionale
  • Intercettazione dei più moderni movimenti culturali
  • Introduzione delle nuove attività sportive in ambito popolare

 

 

 

È indubbio che l’interesse per questa famiglia si è notevolmente allargato grazie alla saga familiare di Stafania Auci. Ha avuto modo di leggere i suoi libri?

Sì, certo

 

Crede che l’autrice si sia in qualche modo ispirata alle sue opere?

Non solo alle mie, ritengo. Non so a che livello di profondità ma credo sia normale… Non avrebbe potuto farne a meno: sul tema non aveva mai scritto prima alcunché sottoforma di saggio. Che per il titolo I Leoni si Sicilia si sia “ispirata” al mio Il Leone di Palermo (pubblicato nel 2005) lo lascio dire, semmai, ad altri…

 

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In un altro suo romanzo, “Di Nessun Colore” parla del radicamento della mafia a Palermo negli anni 40. Secondo lei c’è qualcosa di questa società criminale che ancora non è stato recepito?

Credo che la mafia sia uno dei fenomeni sociali più studiati, analizzati e rivoltati della storia dell’umanità. Il problema non credo sia quello di coglierne aspetti nuovi o nascosti (credo li abbia espressi tutti ad ogni livello) bensì quello di sempre: come combatterla e come eradicarla.

 

 

 

 

Lei ha anche partecipato alla stesura de “I messaggeri dell’Apocalisse” che mette in correlazione le epidemie con la storia dell’umanità attraverso le espressioni artistiche e scientifiche. Quanto è difficile oggi, con la crescente tendenza della gente all’autoformazione attraverso internet, offrire una divulgazione credibile e concreta?

È sicuramente difficile. Ho appena organizzato un convegno sul tema in collaborazione con l’ordine dei giornalisti. Punterei sulla pulizia delle fonti e sulla gestione dell’informazione affidata a veri professionisti del settore. La credibilità passa attraverso l’accreditamento delle fonti e degli operatori dell’informazione.

 

Rimanendo nell’ambito di internet sappiamo bene che il confronto e la condivisione di esperienze e di consigli letterari passano sempre più spesso via Social. Qual è il suo rapporto con questa dimensione?

Purtroppo non la frequento molto.

 

Come ultima domanda le chiedo se ha qualche progetto in cantiere per il prossimo anno.

Sì. Ho in cantiere: un romanzo storico ultimato e in attesa di revisione (ambientato nella Palermo del ‘700) e l’annosa stesura della Storia della Sanità in Sicilia. Si parte dal 2000 a.C.

 

Intervista di Enrico Spinelli

 

CON GLI OCCHI DI FRANCA. DIARIO DEL TRAMONTO DEI FLORIO, di Salvatore Requirez

CON GLI OCCHI DI FRANCA. DIARIO DEL TRAMONTO DEI FLORIO Salvatore Requirez

 

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