ABEL, di Alessandro Baricco (Feltrinelli – novembre 2023)
Otto anni dopo il suo ultimo romanzo “La sposa giovane”, Baricco torna con quello che lui stesso definisce un western metafisico: un insieme di canti scritti in prosa che danno vita a una storia dalla struttura particolarissima ma allo stesso tempo armonica. Durante la scrittura Baricco si è interrotto più volte, e non solo perché all’inizio non aveva intenzione di scrivere un romanzo, ma anche per la diagnosi di leucemia che lo ha obbligato a fare un doppio trapianto di midollo.
Eppure, come lui stesso ha dichiarato, sentiva una mancanza, e si è ritrovato a scrivere scene. E quando non ne aveva le forze le pensava. Fino a quando le ha unite insieme in un libro che ripercorre le tappe della sua poetica e si presenta come un percorso di rinascita, o meglio di “nascita” vera e propria.
Protagonista è Abel, lo sceriffo della cittadina di un Ovest immaginario, che si muove tra il visibile e l’invisibile: la trama non segue un percorso lineare, e in parte neanche c’è, ma Baricco è abilissimo a tenerci ugualmente incollati alla pagina, ripercorrendo l’esistenza di Abel, quella della sua famiglia e della donna amata – Hallelujah Wood, che a volte c’è e altre no.
Attingendo alla sapienza dei nativi americani, tra duelli e riflessioni filosofiche, Baricco ci accompagna con uno stile ipnotico, a tratti lirico, altre più diretto e ironico, in un viaggio alla ricerca di sé stessi a cui in realtà non mette la parola fine.
E chi lo leggerà capirà il perché.
Letteratura pura
Recensione di Massimiliano Caruso
NOVECENTO – Alessandro Baricco
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