ADELMO E GLI ALTRI Confinati omosessuali in Lucania, di Cristoforo Magistro (Ombre Corte)
I regimi dittatoriali soprattutto, per giustificarsi o mantenersi saldi al potere hanno bisogno di un nemico, interno o esterno che sia, verso cui indirizzare il malcontento, la rabbia, i risentimenti del popolo. E se il nemico non c’è, se lo inventano.
Hitler per nemici scelse gli ebrei ai quali aggiunse gli zingari, i rom, i comunisti, gli omosessuali, i disabili e gli asociali. Nei tempi più recenti la Diccì ebbe i comunisti (masse di braccianti e di operai prese a fucilate). L’imprenditore televisivo continuò con lo stesso nemico ormai immaginario, dal momento che l’URSS e il PCI non esistevano più.
Ai giorni nostri per alcuni politici, senz’arte né parte, i nemici sono i meridionali, e i disperati dei barconi. Mai i mafiosi o gli evasori, i corrotti e i corruttori.
Mussolini per i nemici interni s’attrezzò con norme e regolamenti. Istituì il confino di polizia, ovvero il domicilio coatto, sin dal 1926. I nemici del duce erano le minoranze: gli zingari, gli omosessuali, i testimoni di Geova, e i comunisti e i socialisti. Gli ebrei arrivarono con le leggi razziali del 1938.
Il libro, Adelmo e gli altri, è un viaggio nei miseri paesini sperduti della Basilicata del ventennio fascista dove un certo numero di omosessuali, provenienti da ogni parte d’Italia, patì la misura poliziesca del confino.
Magistro con questo lavoro ci fa conoscere da vicino le vicende di 42 persone perseguitate da un regime rozzo, ipocrita, nano, disumano. Magistro ci mette sotto il naso le sofferenze, le umiliazioni, gli stenti a cui furono sottoposti degli innocenti colpevoli d’essere sessualmente dei diversi.
E, come scrive Benadusi nella Prefazione “L’indagine particolareggiata su questo universo confinario permette all’autore sia di ricostruire l’azione persecutoria attuata in diverse province italiane, da Venezia a Catania, da Mantova a Livorno, sia di indagare l’operato delle autorità lucane nel gestire i confinati per omosessualità”. E, ancora, Magistro “nota inoltre come il rapporto dei confinati con la popolazione locale fosse in realtà quasi sempre amicale e solidale”.
Testo chiaro, leggibilissimo. Frutto di anni di ricerche condotte con impegno, serietà e rigore in ogni parte d’Italia. La prefazione di Lorenzo Benadusi inquadra il lavoro di Magistro nell’ambito della ricerca storica nazionale sullo stesso tema. Mette in relazione i fatti storici narrati con il presente dei nostri giorni.
Libro da leggere!
Recensione di Peppe Lomonaco
ADELMO E GLI ALTRI Confinati omosessuali in Lucania Cristoforo Magistro
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