AGGIUSTARE L’UNIVERSO, di Raffaella Romagnolo (Mondadori)
Recensione 1
Ottobre 1945. Tra le macerie della guerra finita da poco riparte per la maestra Gilla l”anno scolastico in una scuola elementare femminile di Borgo di Dentro, paese dove si era rifugiata per sfuggire alle bombe cadute su Genova, dopo aver combattuto e aiutato vicini in difficoltà e partigiani. Tra le ventitré bambine della sua classe c’è Francesca che arriva dal vicino orfanotrofio, preparata, molto matura per la sua età, ma non parla e Gilla comprende che ha dentro sè un segreto e un dolore legato al suo passato. Mentre per Gilla il passato è carico di ricordi tristi per Francesca è un rifugio e un sogno ed è l’unico posto in cui desidera tornare: lì infatti ritrova col pensiero la sua famiglia, quella per cui il suo nome era Ester e con cui viveva a Casale Monferrato, prima che i “provvedimenti per la difesa della razza” devastassero il suo mondo. Ora dei genitori non sa più nulla, e la speranza che tornino a prenderla, come le hanno promesso, si affievolisce di giorno in giorno. Gilla cercherà di comprendere i misteri dentro questa bambina e di “ripararli” con calma e pazienza, le stesse che usava suo padre nel riparare gli orologi e che lei adopera nel mettere mano a un vecchio planetario meccanico che la sera aggiusta sul tavolo della cucina, formulando lezioni immaginarie per le sue allieve.
Si tratta di un romanzo piuttosto complesso che si svolge su due linee temporali, tra passato e presente, carico di riferimenti storici che donano profondità alle vicende narrate, eppure allo stesso tempo estremamente coinvolgente, grazie senza dubbio a una prosa diretta ma anche alla caratterizzazione delle due protagoniste e ad alcuni passaggi particolarmente riusciti, come ad esempio l’immagine della maestra che spezza la bacchetta, simbolo del vecchio metodo educativo. È una storia di dolore e rinascita, un viaggio in un paese in ginocchio che riparte dalle macerie, tra chi vuole dimenticare il passato e chi vi trova la consolazione, ma porta con sè tanto, tanto altro, e vari passaggi di questo libro generano spunti di riflessione di disarmante attualità. Un bel libro davvero, e nonostante la cornice storica sia nota- o almeno dovrebbe esserlo- risulta a suo modo originale e formativa.
Di Enrico Spinelli
.
Recensione 2
Letto tutto d’un fiato e talmente ben scritto che ti sembra di essere assieme a tutti i protagonisti.
La storia inizia durante l’anno scolastico 1945-1946 per poi fare un salto temporale nel 1938-1939. Leggere certe cose oggi fa male al cuore e ci si chiede come sia stato possibile arrivare a tanto, ma purtroppo questa tragica pagina di storia non si può dimenticare, anzi va ricordata. Pagina dopo pagina tifi per i protagonisti, ti arrabbi per quello che leggi, oppure rimani incredula, sali su un treno, senti anche tu fame e freddo, fino ad arrivare alle ultime pagine dove, il finale è degno delle 362 pagine lette.
Di Erika Marinoni
Presente nei 12 Finalisti al Premio Strega 2024
2 Trackbacks / Pingbacks