AGLIO, MENTA E BASILICO Marsiglia, il noir e il Mediterraneo Jean-Claude Izzo

AGLIO, MENTA E BASILICO Marsiglia, il noir e il Mediterraneo Jean-Claude Izzo Recensioni Libri e News UnLibro

AGLIO, MENTA E BASILICO Marsiglia, il noir e il Mediterraneo, di Jean-Claude Izzo

Non sono una lettrice di noir, ma Jean-Claude Izzo fa eccezione. Perché lui è un uomo eccezionale. Unico. Molto amato dal suo pubblico, che come me, non per forza legge il genere del giallo, del crimine, delle investigazioni. Questo libricino dal titolo accattivante, non nasce per volontà dell’autore, ma per volontà di alcuni; per ricordarlo ancora, per consolare i suoi lettori, affranti della sua prematura scomparsa, in omaggio, certo, a tanta arte.

 

Fu un caro amico a consigliarmelo, un grande uomo a sua volta, Paolo soprannominato Felix, che a Firenze conosce tutti perché è lui che distribuisce i flyer e le locandine degli eventi. Quando passa, scambia sempre due parole; già, Felix sa sempre dirti cosa vale la pena vedere e cosa no. E non solo, suggerisce anche cosa leggere e cosa no. Come “Aglio, menta e basilico”, che a mia volta con l’arrivo dell’estate e della voglia di mare, vi consiglio.

I testi raggruppati in questo opuscolo ruotano intorno a tre nuclei di estrema importanza per Izzo: Marsiglia, il mare e il noir mediterraneo, genere letterario che lui stesso inventò.

 

Ci sono anche tre pezzi che parlano proprio di aglio, basilico e menta, facendo sentire gli odori e i sapori al lettore. Dice Izzo: “cucinare vuol dire accogliere” (p.59), rendendo questi tre elementi protagonisti della tavola, del paesaggio, “seminate menta intorno a voi” (p.63), dei nostri sogni, dell’amore: “la prima ragazza che ho baciato sapeva d’aglio” (p.59), e ancora “l’abuso di basilico e l’abuso di amore non nuocciono alla salute”. (p.68).

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Un grande viaggiatore, non si considera tale, dice “appartengo all’erranza” (p.36) e il Mediterraneo diventa il luogo delle mescolanze, per cominciare lui stesso è un “bastardo di Marsiglia, mezzosangue figlio della cultura italiana, spagnola e araba” (p.31); in lui non scorre sangue marsigliese, ma nessuno ama Marsiglia quanto lui e ha saputo restituircela con così tanta poesia. “Per fedeltà a Gyptis e Protis, i primi amanti di Marsiglia” ci confida. La leggenda narra che Gyptis, figlia del re Nanno, offrì l’acqua a Protis, la cui imbarcazione era approdata sul Mediterraneo dalla vicina Grecia. Insieme fondarono Massalia, l’odierna Marsiglia.

 

Crocevia di culture, Marsiglia è sinonimo di integrazione, futuro, convivenza fra culture diverse. “Guardando il mare, se c’è un futuro per l’Europa, un futuro bello, è ciò che Edourd Glissant chiama ‘la creolità mediterranea’. Ed è qui che si gioca tutto. Fra il vecchio pensiero economico, separatista, segregazionista (della Banca mondiale e dei capitali privati internazionali) e una nuova cultura, diversa, meticcia, in cui l’uomo rimanga padrone sia del suo tempo, sia del suo spazio geografico e sociale” (p.31).

 

E su questa riflessione che tanto ha da insegnare ai nostri politici, io mi fermo e vi lascio da soli a scoprire il resto del librino, che continua con una introspezione sul noir mediterraneo e sul personaggio della trilogia di Izzo, l’ex flic Fabio Montale. Buona lettura!

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