AL DI LÀ DEL BENE E DEL MALE, di Friedrich Nietzsche (Feltrinelli)
“Esseri liberi non significa precipitosamente esseri forti e schiacciare i deboli, ma implica l’essere coscienti di questi rapporti, il vivere al di là delle illusioni (al di là del bene e del male), e costruire il proprio spazio di libertà, e la propria morale, nel cuore di questa consapevolezza”.
Un libro da leggere a sorsi, assaporando ogni parola tra la lingua e il palato; sentirne la consistenza, l’essenza per creare, insieme al proprio DNA salivare, un nuovo e personalissimo gusto.
Nietzsche è straordinariamente e inequivocabilmente attuale poiché ha superato il concetto di tempo, di morale, di libertà, di religiosità.
È uno dei filosofi che adoro perché è riuscito a superare anche lo stesso concetto di filosofia.
“Al di là del bene e del male” è un libro che bisogna tenere sul comodino, nella borsa, in valigia per averlo a portata di mano e poterlo aprire e lasciarsi attrarre dalla scrittura fascinosa e ammaliante del grande Nietzsche al fine di poter respirare aria di libertà e positività in questo mondo ingabbiato in preconcetti, concetti, pregiudizi e giudizi sia morali, sia etici che religiosi.
Si legge Nietzsche non certo per conoscere Nietzsche. Lo leggiamo per conoscere noi stessi, il nostro mondo, la nostra natura. Nietzsche, infatti, ce li dispone davanti agli occhi con tanta grazia e insieme con tanta brutale franchezza che non possiamo rimanere indifferenti al meccanismo che si sbocca e si aziona nel nostro cervello. Ci fa pensare e bene anche.
E non bisogna avere “paura” di Nietzsche per chi crede di non avere l’attrezzatura intellettuale giusta: Nietzsche è un autore semplice ma non facile, è un autore complesso ma non complicato. Richiede un po’ di impegno, è vero, ma basta pensare e il gioco è fatto.
Bisogna approcciarsi alla lettura di Nietzsche con animo sereno e molto naturale onde evitare di perdersi nelle sue parole e di non saper cogliere la sfida del suo pensiero estremante al di sopra delle contraddizioni che altro non sono che parole con la stessa origine e di conseguenza contenenti gli opposti di cui uno predominante e l’altro latente.
Mi spiego meglio: non c’è bene senza male, non c’è male senza bene, non c’ è vita senza morte, non c’è il bello senza il brutto, non c’è moralità senza immoralità. Da ciò è chiaro che qualsiasi sia lo schieramento scelto include, inevitabilmente, anche l’opposto. Se critichi uno oggetto e/o una persona sei inequivocabilmente parte della critica, fai parte dell’oggetto e/o della persona che critichi. In poche parole sei parte della massa squallida e mediocre.
Bisogna andare oltre, e più che schierarsi con questo o quello, direi che bisogna trovare la propria dimensione al di là di ogni “cosa”.
Difatti quando si illumina il proprio pensiero state certi che l’anima denudata dai logori cenci e rinvigorita dalla ritrovata verginità acquisisce un’inquietante e vigorosa tranquillità del tutto appagante poiché senti che la vita ti appartiene nella tua unicità.
In questa società che ci tiene in ostaggio di una moralità bolsa e decadente Nietzsche è stato l’iniziatore di una filosofia che getta lo sguardo al di là dei contrasti, del discordante, dell’antitetico. Non mirando a un regno di indifferenza etica e morale, ma raccogliendo la sfida -dolorosa e fatalmente isolante- di conquistare mediante il pensiero uno spazio di libertà per il pensiero stesso, una nuova inquieta dimora in cui l’uomo possa affrancarsi da filisteismi e moralismi per condurre un’esistenza la cui natura morale si realizzi e si esprima massimamente nel suo essere libero pensatore e libero legislatore.
Che pensare? La mente se posta nelle condizioni di pensare, attività eccelsa, è una grande potenza (Superuomo).
In conclusione: siamo in un mondo che si definisce libero e ognuno legge quello che vuole, nel modo che vuole e con la chiave di interpretazione che vuole ma vi consiglio di leggere Nietzsche con tutti gli strumenti che sono a vostra disposizione adeguandoli all’oggetto che è in certi punti delicatissimo e in certi altri esplosivo e soprattutto con la mente totalmente aperta e pronta per ricostruire una vostro esclusivo pensiero.
Leggete Nietzsche con attenzione, quella attenzione nel cercare nella propria attrezzatura culturale, filosofica e letteraria tutti i riferimenti utili alla sua comprensione, nell’ uscire da ogni brano da ogni frammento, da ogni sezione del libro con qualcosa in mano che prima non si aveva o con qualche certezza in meno. Non vi ancorate in Verità Assolute. Uscite dalla massa. Siate numeri primi “un numero Primo non si può dividere (pensiero) in due o più parti uguali (opposti) cioè non si può mettere in relazione con nessun altro numero (massa)”
Di Patrizia Zara
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