ALABAMA, di Alessandro Barbero (Sellerio – aprile 2021)
In un Paese degli Stati Uniti d’America, una giovane studentessa intervista un vecchio reduce sudista della guerra di secessione americana. La ragazza è interessata a far luce su un episodio terribile di cui si sarebbero macchiati i soldati Confederati.
Ecco che l’uomo torna indietro di circa ottant’anni e inizia a ricordare, ma i suoi ricordi non sono lineari, l’uomo divaga, va avanti, poi torna indietro, poi devia, cambia strada. Come una marea, o come le onde del mare in un continuo flusso e riflusso, dal suo racconto conosciamo l’America quella profonda, rurale, composta da bianchi poveri e da bianchi ricchi latifondisti, e da schiavi, “negri”, l”America razzista.
Una miriade di storie e personaggi che si fatica a seguire, e poi quel massacro che fu la guerra civile americana, che causò più morti americani di tutte le guerre.
Un libro diverso da come l’aspettavo, non conoscevo il Barbero scrittore, ma come storico mi piace moltissimo, ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto averlo come professore di storia.
In questo libro però non è lui a raccontare, ma appunto dà voce a qualcuno che quella storia l’ha vissuta. La scrittura è semplice, proprio come parlerebbe un vecchio contadino dell’Alabama e i suoi compaesani e commilitoni alcuni anche analfabeti.
Ho trovato un po’ di difficoltà a ricordare nomi, luoghi, battaglie, però sono stata contenta di averlo letto, perché questo libro aiuta a capire
dove affondano le radici di quel razzismo che uccide ancora chi è colpevole solo di avere la pelle di un altro colore, del suprematismo bianco, dell’America di oggi.
Consigliato
Recensione di Sebastiana Cavasino
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