ALEX, di Pierre Lemaitre
Pierre Lemaitre, nato a Parigi nel 1951, insegnante di letteratura, sceneggiatore e scrittore, ha pubblicato numerosi romanzi raccogliendo consensi di pubblico e critica e diversi importanti premi letterari. “Alex” è il secondo libro della trilogia noir il cui protagonista è il Commissario di Polizia Camille Verhoeven, pubblicato in Italia da Mondadori nel 2012. “Irène”, il primo, fu pubblicato solo in seguito, nel 2015 sempre da Mondadori, (un libro dall’esordio travagliato e che subì il rifiuto da parte di almeno di una decina di editori), cosi come “Camille”, l’ultimo, pubblicato sempre nel 2015 ancora dalla stessa Mondadori sull’onda del successo dei precedenti. Sono libri che possono essere letti anche non in sequenza, ma i continui riferimenti a “Irène” e alle vicissitudini di Camille che si trovano in “Alex”, danno l’impressione di aver perso qualcosa di importante riguardo alla figura, alla personalità e al perché di certi comportamenti e di alcune decisioni di questo singolare commissario.
Questi, piccolo di statura (solo un metro e quarantacinque centimetri), retaggio di una madre, pittrice di talento ma accanita fumatrice, così dicono nel libro, ha subito nel primo episodio una perdita immane che gli ha sconvolto la vita. Per questo motivo si tiene ben lontano dai casi di rapimento, ma per una serie fortuita o voluta di cose, è costretto a rimettersi in pista e sarà quello che con più accanimento degli altri vorrà dare una risposta ai tanti enigmi del caso.
“Alex” inizia come il più classico dei thriller. Una donna giovane e bella viene rapita da uno sconosciuto che la butta dentro un furgone bianco e la porta in un magazzino abbandonato costruendo per lei una gabbia appesa al soffitto e dichiarando che l’ha rapita solo per vederla morire nel peggiore dei modi, godendo di ogni sua sofferenza. Ma chi è veramente Alex, la donna rapita? E cosa ha fatto per meritare tutto ciò? E perché nessuno la cerca? Nessuno ne denuncia la scomparsa? Le indagini partono solo perché il rapimento è avvenuto sotto gli occhi di un testimone che si trovava, per caso, nella stessa strada e ha visto con i suoi occhi il pestaggio feroce a cui la donna è stata sottoposta prima di essere portata via.
Da questo momento, i piani narrativi si sconvolgono, mutano in continuazione, fino a non sapere più chi è la vittima e chi è il carnefice, chi ha le colpa e chi è innocente, dove l’oppresso diventa oppressore, dove il torturatore è torturato, dove si pianifica una giustizia che nulla ha a che vedere con la legge ma è pur sempre totalmente appropriata. “Alex” è tutto questo: un tripudio di indizi, di rivelazioni, di tracce che ci portano ad una verità sconvolgente, cruda, brutale che ci appare in tutta la sua nefandezza nell’ultimo drammatico interrogatorio alla Stazione di Polizia, dove l’enorme puzzle dalle radici lunghe quanto il passato trascorso, verrà snodato e ricomposto grazie all’acume investigativo di Camille e dei suoi collaboratori.
Commenta per primo