ALLA VECCHIA MANIERA, di Paolo Roversi (Mondadori – Giugno 2023)
Siamo nella Milano dell’Expo 2015. È una tarda serata di settembre. Un cadavere giace sul selciato.
L’uomo ammazzato con un colpo di pistola alla nuca è lo stimato avvocato Lobascio, uno di quelli che è sempre in tv. E questo vuol dire solo una cosa:grattacapi in arrivo!
L’ispettore Camilla Farina della mobile, che è arrivata per prima sul posto, ha preso servizio a Milano da una settimana e non vede l’ora di dimostrare al suo superiore Desanctis quanto vale.
Ma il caso le viene tolto. A indagare sarà l’Amish!
E chi è?
Sogghignando il capo la manda a prelevarlo nel posto in cui è certo che si trovi.
Le gira l’indirizzo e la spedisce con l’auto di servizio.
L’Amish lo scova al Jocker, una sala biliardo che sembra uscita direttamente dagli anni ’70. Il commissario Luca Botero si è guadagnato quel soprannome per il suo modo di vivere: rifugge la modernità e la tecnologia gli dà l’orticaria. È un quarantacinquenne alto e magro come un chiodo con due brillanti e intensi occhi verdi, ricci biondi e basettoni. Sagace e antipatico, con metodi investigativi “alla vecchia maniera” è obbligato a inserire la Farina nella sua squadra e le scintille non mancheranno.
È un giallo originale in tutto: il commissario, la sua squadra, la Cortina di ferro (soprannome dato al loro quartier generale), la totale assenza di tecnologia e la deduzione logica che la fa da padrone.
È straniante e affascinante.
E lo confesso, faccio il tifo per Luca, me lo sono proprio presa a cuore.
Fosse anche solo per il fatto che ha un cane che si chiama Duca, come il mio primo cane.
Intervista a Paolo Roversi, in occasione del Festival del giallo che si è svolta a Rozzano
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