GLI INSOSPETTABILI, di Sarah Savioli (Feltrinelli)
E così ecco qua ancora una scrittrice sarda di libri gialli! Incuriosita da alcune recensioni positive sui suoi libri della serie di Anna Melissari ho letto questo Gli insospettabili, suo giallo di esordio caratterizzato da tutta una serie di personaggi decisamente particolari a cominciare proprio da lei, Anna, una donna di quarant’anni, con un marito, Alessandro, che ama riamata, un bimbo di nome Luca decisamente impertinente e sveglio, un gatto ed un ficus. Caratteristica che distingue questo nostro personaggio è che un bel giorno scopre di poter interloquire con animali e piante, a causa di un piccolo ematoma cerebrale causato dalla rottura di un aneurisma in una delle zone del cervello cosiddette silenti perché non se ne conosce la funzione.
Questa situazione, invece di essere un problema, diventa invece per lei un’opportunità: quella di scoprire un mondo insospettato ma pieno di sorprese e se vogliamo di fascino, come ben sa chi ha letto i vari libri sulle piante di Stefano Mancuso; inoltre questa sua particolare capacità fa sì che trovi anche un impiego diventando collaboratrice di una agenzia investigativa, gestita da un uomo burbero e litigioso, Giovanni Cantoni. E così la nostra Anna si ritrova ad investigare, accanto al grande e grosso Tonino ed all’altrettanto gigantesco alano Otto, cercando informazioni sul caso dagli animali e dalle piante, che hanno in qualche modo avuto a che fare con gli eventi o le persone coinvolte.
In questo primo libro il caso seguito è quello della morte di un giovane uomo di trentaquattro anni, ex tossicodipendente, precipitato dal quarto piano della palazzina in cui viveva. E così tra le incombenze familiari e la cura del proprio bimbetto particolarmente fantasioso e le chiacchierate con asini, piccioni, tartarughe, cani e platani, la nostra Anna contribuirà in maniera importante a capire le motivazioni che hanno portato alla morte del giovane.
Un libro insolito, con una intrigante e simpatica copertina, divertente ed ironico, che non cade mai nel banale; anzi ci fa riflettere non solo sul rapporto di noi umani con gli altri esseri viventi che popolano il nostro mondo ma ci pone di fronte anche ai problemi di chi vive ai margini della società, alle incomprensioni, ai tradimenti, agli sporchi interessi del mondo della droga, ma anche agli affetti, alle generosità, all’amore della propria famiglia.
Insomma un’altra piacevole sorpresa che mi spinge ad approfondire la conoscenza di questa scrittrice
Recensione di Ale Fortebraccio
Ho letto questo libro in due giorni… iniziato ieri e finito poco fa e questa volta ho proprio deciso di imbastire la recensione immediatamente, complice anche il fatto che le mie bimbe dormono e in casa c’è un bel silenzio.
Protagonista di questa serie di 5 libri ( di cui 4 pubblicati e il quinto secondo l’indiscrezione dell’autrice appena conosciuta, dovremo aspettare) è Anna.
Lei è l’incarnazione perfetta di una qualsiasi mamma quarantenne coi tempi sempre troppo stretti e la lista di priorità sempre troppo lunga.
Una donna, quindi, normale…
Cioè quasi normale… in realtà normalissima, perché visto che mi somiglia molto, dal profondo della mia permalosità posso forse ammettere di essere un tantino folle e quindi lo è anche lei!
Trattasi di un giallo: ci sono infatti tutti gli ingredienti giusti. C’è il morto, i sospettati, i brutti ceffi, gli ambienti loschi, la conclusione.
E’ la ricetta ad essere un pochino diversa dal solito. Innanzitutto non c’è polizia, o meglio, la polizia viene tirata in ballo quando serve, non prima.
Anna è una investigatrice privata. In realtà l’investigatore è Cantoni, lei è un’assistente. In realtà l’assistente è Tonino. Lei è… Lei lavora per loro e lo fa in un modo un tantino strano.
Lei interroga “testimoni”. I testimoni canonici vengono sentiti da Tonino e Cantoni mentre lei…
Ecco, lei parla con le piante e gli animali.
Cosa c’è di strano? Chi di noi non ha mai parlato con un animale o con una pianta?
Ecco, la particolarità di Anna è che capisce le risposte, a differenza di noi comuni mortali!
Al ficus di Anna sono bastate due paroline per tornare rigoglioso.
Il mio capelvenere, invece, ha dovuto quasi morire per farmi capire che non vuole essere spostato e che se evitiamo le ferie e siamo noi a dargli acqua tutte le sere lui apprezza e sprizza foglioline verdi e rigogliose da tutti i pori!
Al mio capelvenere piace stare a casa sua, cioè appeso al mio microscopico balcone anche in inverno. Guai a metterlo un po’ più riparato… inizia a perdere le foglie e intristirsi.
Vorrei essere come Anna e capire al volo, invece so’ de coccio e il poveretto è arrivato a un passo dalla morte.
Non so se si nota quanto in appena due giorni Anna mi abbia contagiata, ma posso dire davvero che è stata una bella lettura… piacevole, commovente e appassionante.
Un giallo senza sangue, che massaggia la mente e strappa sorrisi grazie a chi fa dell’autoironia un mestiere parallelo a quello ufficiale!
Non fatevelo scappare
Buona lettura
Recensione di Rita Annecchino
Recensione 3
Anna Melissari è una donna che conduce una vita tutto sommato normale, con un marito e un figlio piccolo che la tempesta di domande, tutto ordinario se non fosse che in seguito alla formazione di un ematoma nel cervello si ritrova con la capacità di parlare….con animali e piante. Non aspettatevi tuttavia il romanzo di una povera “Cassandra” che viene ritenuta pazza da tutti e che deve faticare per legittimare il suo talento acquisito, anzi, la nostra sfrutta questa capacità lavorando presso un’agenzia di investigazione privata. In questo primo libro Anna si troverà ad aiutare il burbero investigatore Cantoni in un caso di apparente suicidio di un soggetto dal passato non proprio edificante. E così, mentre il suo datore di lavoro interroga i pochi conoscenti della vittima, la nostra darà il suo fondamentale contributo grazie all’aiuto degli animali che incontrerà, tra i quali un asino dall’aire rivoluzionario (Robespierre) e due tartarughine marine molto peculiari (tanto aggressiva una quanto ipocondriaca l’altra).
L’autrice ci presenta una donna di grande spessore, carattere, autoironica ma al contempo determinata e una galleria di personaggi animali cui sarà impossibile non affezionarsi, in primis a Otto, l’altro arlecchino di Cantoni fifone e con la propensione al canto, o a Banzai, il gatto di Anna, dispensatore di pillole esistenziali. La storia, narrata in prima persona dalla protagonista, scorre al presente in modo avvincente, grazie anche a una prosa fresca, diretta, senza fronzoli e ricca di momenti di umorismo ma anche di tensione. Davvero una lettura più che piacevole che invoglia il lettore a correre in libreria per proseguire la conoscenza di questo splendido personaggio.
Recensione di Enrico Spinelli
GLI INSOSPETTABILI, di Sarah Savioli
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