APPETRICCHIO, di Fabielle Agliardi (Fazi – settembre 2023)
Ed eccoci: dopo “Buona la prima” (Morellini 2020) è in libreria il secondo romanzo di Fabienne Agliardi, “Appetricchio”, pubblicato da Fazi.
È singolare che l’editore romano, dieci anni dopo aver fatto esordire Francesco Muzzopappa, ossia il più divertente fra gli autori usciti dalla scuola, ora pubblichi LA più divertente – anche se Fabienne e Francesco, a ben guardare, hanno in comune solo l’iniziale del nome.
L’inscalfibile Valeria D’Ambrosio, che si è presa cura del testo nella fase della prima messa a punto, rideva a più non posso seguendo le avventure di Lupo e Mapi, i due gemelli bresciani che nel romanzo ritornano al paese del Sud dove hanno vissuto le estati indimenticabili dell’infanzia. Ma è una felicità di lettura che sgorga dalle scintille di uno stile prodigioso, capace di padroneggiare i registri della comicità e dell’ironia (sembrano la stessa cosa ma credetemi: non lo sono), mentre la storia e le emozioni messe in gioco da questo sorprendente viaggio nel passato toccano tasti profondi e, dove è necessario, struggenti.
Ad Appetricchio sembra quasi che tutti si chiamino Rocco, in ossequio al santo patrono. In compenso ognuno parla una propria personale versione del dialetto locale, in un intreccio linguistico esilarante che lascia a bocca aperta come le evoluzioni di un funambolo spericolato.
Niente paura però, il lettore non farà nessuna fatica, gli sarà chiesto solo di abbandonarsi a queste pagine accoglienti, dai colori e sapori mutevoli.
Lo sforzo è stato tutto dell’autrice perché in letteratura è così che si fa: finita la casa si tolgono i ponteggi, si nascondono secchi e cazzuole e si festeggia insieme, come se costruirla fosse stato un gioco da ragazzi. E se nella festa si nasconde un po’ di commozione, è al lettore che viene il magone – quello che Giovanni Testori considerava la vera essenza della letteratura.
Buon Appetricchio!
Recensione di Raul Montanari
Titolo presente in Tutte le 82 proposte al Premio Strega 2024
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