APRILE SPEZZATO Ismail Kadaré

APRILE SPEZZATO, di Ismail Kadaré (La nave di Teseo)

Ismail Kadarè è il miglior autore albanese contemporaneo, è stato anche candidato al premio Nobel per la letteratura, in questo libro descrive la vita dei montanari che abitavano l’altopiano dell’Albania Settentrionale, la cui vita era regolata dal Kanun.

Il Kanun era un codice trasmesso oralmente dal Medioevo fino al secolo scorso che disciplinava la vita sociale delle famiglie albanesi, le regole di comportamento, la vendetta, il riscatto del sangue.

Nel Kanun l’ospitalità è molto importante e l’ospite è considerato un semidio da accogliere e accudire sempre, ma se l’ospite viene ucciso, la famiglia che lo aveva ospitato lo deve vendicare uccidendo a sua volta l’assassino o un componente della sua famiglia. E’ così che iniziano le faide, il riscatto di sangue tra famiglie che va avanti anche dopo settanta, cento anni: la vendetta del familiare ucciso comporta riportare l’onore in famiglia, ma una volta vendicato, il nuovo assassino si trova a sua volta ad essere a rischio di essere ucciso dopo una tregua (la besa) di un mese, e così via…

Gjorg, un giovane ventiseienne, deve vendicare l’omicidio del fratello – anche l’uccisione è regolata da norme: con arma da fuoco e non da taglio, la vittima dopo la morte deve essere girata supina e bisogna appoggiare il fucile di fianco al corpo. Al funerale e al banchetto deve partecipare anche l’assassino. Dopo le onoranze funebri, nel periodo della besa della durata di un mese l’assassino con un nastro nero al braccio (che dopo un mese diventerà vittima) dovrà recarsi presso la kulla di Orosh a versare l’imposta dovuta per la morte causata e dovrà cercare di trascorrere il tempo rimasto facendo quel che più desidera sapendo che a breve potrebbe essere morto. La storia di Gjorg si alterna con quella di Besian e la sua giovane sposa che, da Tirana, decidono di trascorrere il viaggio di nozze sull’altopiano per addentrarsi e conoscere la vita degli abitanti di questi villaggi che non hanno accettato la modernità e le sue regole..

Un libro molto interessante, per certi versi raccapricciante, per altri “affascinante”.. Kadarè trasporta il lettore sull’altopiano, con il Kanun, con gli abitanti e i montanari che vivono la loro vita e la loro morte credendo nel codice e nelle sue leggi.. un’altra cultura, un altro modo di vivere, un’altra scala di valori, un diverso grado di importanza attribuito alle cose…

Quando viaggio in paesi lontani, culturalmente tanto diversi dal nostro, rimango affascinata nel vedere come vivono altre persone sul nostro pianeta, differenze dovute al fatto che siamo nati in luoghi diversi.. questa stessa sensazione ho provato leggendo questo libro, fonte di innumerevoli riflessioni…

Autore degno di nota, mi piacerebbe leggere altro della sua produzione.. peccato sia così poco conosciuto in Italia..

Per chi fosse curioso, non posso che consigliarlo…

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