ASIMMETRIA, di Lisa Halliday (Feltrinelli)
“Dopotutto l’umiltà e il silenzio sono sicuramente da preferire all’ignoranza e all’arroganza”
Non si può scrivere un romanzo del genere: è soltanto presunzione letteraria. Ed è un vero peccato rovinare tanta conoscenza (l’autrice ce l’ha) e tutto sommato uno stile linguistico erudito scrivendo delle storie – il libro contiene due racconti separati – che scoraggiano la lettura, malgrado anche i temi trattati siano interessanti. Ed è questo che mi ha spinto ad acquistare il libro di questa autrice a me, finora, sconosciuta. E lo rimarrà, questo è sicuro.
Già. Il libro di Lisa Halliday è una stata una grandissima delusione: me lo sono trascinato per più di un mese. È un romanzo che non spinge a continuare la lettura, anzi la disincentiva. Dopo qualche pagina vorresti chiuderlo per sempre. Ma io nasco fiduciosa, mio vizio e mia virtù.
Ed è per questo che posso affermare con coscienza che il romanzo “Asimmetria”, per me, è brutto, brutto e brutto, arrogante, pretenzioso, inutile.
Lascia il nulla.
Non mi dilungo perché mi aspettano tante altre letture, più interessanti, più articolate, più profonde, più comprensibili. Mi chiamano da tempo. Non posso perdere tempo. Il tempo mi è prezioso, non posso farlo scorrere per recensire una lettura risultata perniciosa e urticante, costruita per apparire “geniale”. Ma del genio non c’è niente. Credetemi.
Non ho altro da dire.
Perdonatemi la franchezza, ma non è il mio genere.
Già dall’incipit dovevo abbandonare la lettura. Testarda che sono!
Recensione di Patrizia Zara
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Illeggibile. Sono perfettamente d’accordo.