ASTERIOS POLYP, di David Mazzucchelli (Coconino Press)
Un professore di mezza età si ritrova, improvvisamente, senza casa e senza moglie: è l’occasione per fare il bilancio di un’esistenza e per provare a voltare pagina, durante un lungo viaggio che attraversa gli Stati Uniti.
Concepito come il più classico racconto “on the road” della tradizione americana, Asterios Polyp si presta a essere interpretato come un romanzo di formazione, nonostante l’età del protagonista; la distruzione dei suoi punti fermi , invece che gettarlo nello sconforto, lo spinge a lasciare perdere le sue elucubrazioni filosofiche che tanto infastidivano la moglie per cercare di definire l’uomo che è diventato, lontano anni luce dai quello che immaginava da giovane.
Durante il suo viaggio la sua attenzione si focalizza sul caso che muove l’esistenza umana e sugli eventi che esso determina: la morte del fratello, l’incontro con la moglie, il suo rapporto con l’architettura sono tutti elementi cardini della sua vita nei quali in realtà lui non ha avuto altro ruolo se non quello di spettatore.
Questa nuova consapevolezza, se da un lato può essere la base di un nuovo inizio, dall’altro getta una luce ambigua anche sull’ironico finale, riportando questo racconto di riscatto, tipicamente americano, nella sfera del realismo e della disillusione.
Lo stile narrativo alterna sequenze di viaggio che richiamano il cinema di genere ai lunghi flashback durante i quali scopriamo i fatti che hanno portato Polyp al punto di rottura e questo continuo sdoppiamento del punto di vista rafforza l’idea del conflitto duale tra volontà intellettuale e capricci della sorte e si concretizza in alternanze nette tra colori e bianco e nero, tra narrazione sequenziale classica e più fluida, senza griglie ma con figure dalla spiccata plasticità; in questo romanzo grafico Mazzucchelli dimostra quanto sia maturata la sua personalissima arte, che guarda in egual misura a Eisner e al fumetto orientale. Infine, azzarderei un ulteriore paragone letterario con i romanzi di Paul Auster, scrittore altrettanto bravo a narrare lo smarrimento dell’uomo moderno rispetto all’agire del caso, con toni che vanno dall’ironia alla solennità della tragedia classica.
Romanzo perfettamente costruito, non a caso il suo protagonista è un architetto, Asterios Polyp è stata una delle pubblicazioni più interessanti del decennio appena concluso e ritengo vada recuperato da quei lettori che siano interessati all’arte sequenziale e ai suoi sviluppi letterari.
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