AUSTERLITZ, di W.G. Sebald
Per carità, non lasciatevi scoraggiare dalle difficoltà che si possono incontrare nelle prime pagine di questo libro! La massa minacciosa e apparentemente sterile di informazioni che ci investe (sull’architettura delle stazioni o sulle abitudini delle tignole, per esempio) e che può far barcollare, presto assume la forma di un emozionante viaggio alla ricerca del passato.
Il professor Austerlitz vive a Londra, insegna storia dell’architettura, è colto, schivo, solitario e profondamente motivato nell’accumulare sapere, per difendersi a tutti i costi dalla memoria di un passato che non ricorda ma che teme.
Fino all’estate del 1992.
“E se ciò nonostante capitava che una notizia pericolosa mi giungesse a dispetto di ogni misura precauzionale, ero capacissimo di fingermi sordo e cieco e di dimenticare subito la cosa come una sciocchezza qualunque.
Questa autocensura del pensiero, il costante rifiuto di qualsiasi ricordo si delineasse in me, continuò Austerlitz, richiedevano però di volta in volta sforzi sempre maggiori e alla fine condussero inevitabilmente alla pressoché completa paralisi delle mie facoltà verbali, alla distruzione di ogni nota e, appunto, agli interminabili vagabondaggi notturni per Londra e alle allucinazioni, che sempre più spesso mi assalivano, fino al crollo avvenuto nell’estate del 1992″.
Per caso scopre che nel 1941, a soli cinque anni, la sua vera madre, un’attrice ebrea, lo ha allontanato da Praga mettendolo su un treno diretto in Inghilterra per salvarlo dai nazisti; il marito è già riparato in Francia e lei sa di avere i giorni contati. Ormai crollate le difese mentali che negli anni si è costruito, Austerlitz inizia un viaggio a ritroso alla ricerca di se stesso e delle ragioni da cui deriva la sua incapacità di vivere il presente. Londra, Parigi, Praga, il campo di concentramento di Theresienstadt (dove è stata internata la madre), luoghi che raccontano una storia terribile che ha lasciato ferite insanabili.
Un libro “ponderoso” e insieme coinvolgente: un libro veramente importante.
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