AUTOBIOGRAFIA EROTICA DI ARISTIDE GAMBIA, di Domenico Starnone
Aristide Gambia è un piccolo editore quasi sessantenne di Napoli che vive ormai da anni a Roma. Ha alle spalle due matrimoni e quattro figli, che vede molto poco.
Un giorno gli scrive una donna, di cui dapprima lui non ricorda granché ma che poi, leggendo, identifica come una ragazza conosciuta quasi quarant’anni prima per lavoro, che lo aveva sorpreso con un approccio sessuale del tutto inaspettato.
Nella lettera, con un linguaggio molto esplicito, lei gli ricorda il loro “incontro” e gli dice che sarà a Roma per qualche giorno, chiedendogli di vedersi per parlare.
Da questo incontro inizia la ricostruzione della vita e della formazione di Aristide Gambia attraverso le sue esperienze sessuali. La madre, le fidanzate, le amiche, le mogli, gli innumerevoli incontri occasionali, il sesso raccontato in termini crudi e con le parole proprie del sesso, spesso prese dal dialetto (napoletano ma potrebbe essere qualsiasi altro), perché meno edulcorate.
“Perché il senso di rivolgimento felice e crudele d’ogni grande o piccola cosa si va affievolendo? Perché forse la guerra è destinata a durare, tra alti e bassi, finché il sole non diventerà freddo? Perché forse la sovversione, nel sovvertire l’ordine dei nemici, ha sovvertito l’ordine dentro cui noi stessi siamo cresciuti e, poiché nessun nuovo ordine si vede davvero all’orizzonte, la gioia della liberazione sta appassendo e i più fragili si spezzano sotto il peso della depressione e dell’angoscia? Perché forse è solo la giovinezza che sta finendo?”
Recensione di Elena Gerla
AUTOBIOGRAFIA EROTICA DI ARISTIDE GAMBIA Domenico Starnone
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