AVANTI, PARLA, di Lidia Ravera
La paura é preveggente, intuitiva, ragionevole. Ho imparato, negli anni, a fidarmi della paura come di una madre. L’ho riconosciuta, rispettata, ascoltata. Tante volte mi ha salvato la vita.”
C’é una ex operaia che vive a Roma in un condominio, ha folti capelli bianchi dietro cui si nasconde perché, dopo un evento importante e catartico, ha deciso di “punirsi” restando silenziosa nell’ombra. Lei, che ha vissuto da operaia anni forti come quelli degli anni ’70, ha una tempra forte, un carattere ben delineato, e idee cristalline in cui non ha mai smesso di credere. Lei si chiama Giovanna e legge libri importanti, più stranieri che italiani e più classici che moderni, per paura che raccontino un mondo in cui lei non sa più come stare. Proprio quando ha la certezza che ormai é “invisibile” viene vista dalla famiglia che é venuta ad occupare l’appartamento accanto al suo. Michele, Maria, Malvina e Malcom sono la sua sfida. Riuscirà a restare rintanata nella sua silenziosa routine? Ovviamente no e la colpa è degli occhi di Malvina, la piccola di casa che accende dentro il cuore gelato di Giovanna una piccola fiamma che scioglierà la coltre entro cui si era rifugiata e le permetterà di uscire fuori dal sole.
Tra cene e brindisi con brandy, incontri più o meno empatici, tra chiacchiere spontanee e indotte, tra ricordi e racconti scopriamo una donna piena di ferite e imbevuta di coraggio, una donna che non si può non amare…e “loro” lo hanno capito subito.
La Ravera sa scrivere bene, sa dare spessore ai personaggi e conosce le donne a tal punto da saper parlare di loro sia se bambine siano adulte.
La maturità in questo romanzo è la protagonista ed educa ad evitare il pregiudizio, a non aver paura della paura, a schivare i giudizi futili ed ad abituarsi ad amarsi senza giudicarsi troppo duramente.
Giovanna ci insegna che la vita è una corona di occasioni e ci schiaccia l’occhio dicendoci che basta una finestra aperta a cambiare il corso delle cose e agevolare il destino…
Consigliato.
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