BANKAGEDDON, di Alex Ricchebuono (Efdien Publishing)
Arte e finanza in un connubio esplosivo :
il Grisham italiano rivela ciò che mai avresti immaginato su questi due mondi.
Da dove provengono i soldi?E le banche? E Chi ha permesso la realizzazione di alcune delle più grandi opere d’arte?
Se infatti di primo acchito verrebbe da chiedersi cosa c’entrino due mondi all’apparenza così diversi tra loro, già sfogliando le prime pagine il lettore potrà avere un antipasto. Ma solo arrivando alle ultime pagine, si avranno le risposte. Già dalla copertina si può presagire come sarà l’intero libro: esplosivo.
Un’esplosione di accadimenti, nozioni emozioni contrastanti e intrecci tra sogno e realtà con cui verrà svelato quello che di fantasmagorico da millenni la storia custodisce nei libri e su pergamene preziose. L’economista e scrittore Ricchebuono, in stile che ricorda un po’ quello del giurista statunitense,Grisham, autore per antonomasia del legal-thriller, compie un’operazione letteraria assai più ricercata.
Senza pretesa alcuna, con uno stile semplice ma ricercato e un lessico immediato ma erudito, oltre a informare il lettore su nozioni riguardanti la finanza, si concentra e lo sensibilizza, altresì, sull’arte e la bellezza a 360°. Con un “pretesto letterario” del racconto delle vicende di un ex banker, gioca sapientemente con la storia e l’attualità mettendole a paragone, per spiegare fenomeni attuali finanziari con un excursus storico-sociale. E lo fa in una meravigliosa cornice, dove a farne da padrona è, appunto, l’arte: protagonista indiscussa del romanzo.
Dicono che quando l’autore riesca a far provare empatia per i personaggi da lui descritti e, soprattutto, faccia immedesimare in essi i suoi lettori,in particolare con i protagonisti,allora vuol dire che quel libro farà parte della loro vita per sempre e dopo averlo letto non saranno più gli stessi di prima.
Così come personalmente mi succede leggendo i grandi classici, dai quali vengo immersa, con Bankageddon sono stata letteralmente travolta da un’ondata di bellezza e mi sono sentita anch’io un po’ Giovanni, dall’inizio alla fine del libro. In fondo spesso ci sentiamo come il don Chisciotte, desiderosi di combattere questi mulini a vento e nemici, che il più delle volte sono immaginari,o qualora esistano, sono meno pericolosi del vero nemico più forte che esista: noi stessi con i limiti che noi stessi ci poniamo. Con Bankageddon è la liberazione da queste fragili catene di cui siamo prigionieri e la visione delle cose da un punto di vista differente.
Per scoprire quali siano questi misteri e di come andrà a finire bisogna leggere il libro e sono certa che chiunque ami leggere, lo apprezzerà sin da subito e non se ne staccherà.
Recensione di Merilin Kaceli
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