BAR SPORT, di Stefano Benni
Un breve libo con brevi capitoli più o meno indipendenti l’uno dall’altro che fanno divertire con un’ironia aggressiva e leggera al tempo stesso ma soprattutto continua.
Non si riprende fiato. Per 130 pagine Benni bersaglia il lettore di continui strali di umorismo spesso strampalato e grottesco. Non puoi leggerlo tutto di un fiato come faresti con un qualsiasi altro libro “leggero”; devi fermarti almeno ogni 20-25 pagine, lasciar decantare un giorno o due, leggendo qualcos’altro, e poi riprendere.
Il Bar Sport di Benni non è un luogo fisico, è la somma di tutti i bar del mondo, è l’analisi ironica e impietosa di tutti i luoghi comuni, di tutti i personaggi caratteristici con cui ognuno di noi ha a che fare continuamente. Un libro scritto a metà anni ’70 ma ancora in buona parte attuale anche se in quegli anni non esistevano telefonini, PC e Pay-TV.
La Luisona, la mitica pasta alla crema che staziona da anni nella bacheca dei dolci, è ormai entrata nell’immaginario collettivo. Altri spassosi capitoli esaminano spietatamente vari personaggi da bar come il playboy, il nonno, il bimbo del gelato ecc. oppure personaggi esterni ma sempre legati a questo variegato universo paesano uscito della fantasia di Benni come il ciclista o il barbiere.
Un’opera irriverente e divertentissima da cui i giovanissimi potrebbero attingere, divertendosi, materiale per una seria analisi sociologica del secolo scorso.
Insomma io mi sono proprio divertito a leggerlo!
BAR SPORT, di Stefano Benni
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