BARNABY RUDGE Charles Dickens

BARNABY RUDGE, di Charles Dickens (Garzanti)

Eccomi qui a parlare del primo romanzo storico realizzato dal celebre scrittore inglese che ha praticamente monopolizzato le mie letture in questo inizio 2023.

Siamo in Inghilterra tra il 1775 e il 1780 e infuriano i contrasti tra papisti e realisti: all’interno di questa cornice si svolgono e si intrecciano varie vicende, la storia d’amore tormentata tra due giovani provenienti da famiglie di fazione opposta (e tra le quali non scorre buon sangue per altri motivi), la storia di un magnano e della bella figlia contesa tra un giovane garzone in conflitto con il padre (gestore di una prestigiosa locanda) e un altro ragazzo particolarmente perverso, un fatto di sangue accaduto alla Conigliera, una villa alle porte di Londra e nei cui paraggi sembra che si aggiri ancora il fantasma dell’assassino… e poi c’è lui, Barnaby Rudge, un giovane ritardato dall’animo buono e con un corvo parlante per amico (quest’ultimo sarà di ispirazione per Edgar Allan Poe), e attraverso di lui passeranno alcuni degli snodi fondamentali di questa grande matassa di storie, arrivando a un finale non privo di colpi di scena. Per quanto la componente storica sia ben presente e ben rappresentata, essa non appesantisce affatto la lettura che risulta, anzi, estremamente avvincente, ricca di episodi coinvolgenti e passaggi commoventi.

Non manca la consueta magnifica caratterizzazione dei personaggi che appaiono subito nel loro aspetto interiore senza che l’autore indugi troppo nella loro definizione, e in tal senso appare più che meritato il fatto che sia Barnaby Rudge a dare il titolo a questo lavoro, un protagonista inizialmente quasi anonimo e che spicca più per il valore della sua anima che per imprese particolari. Non da meno la cornice storica, con il cieco fanatismo che spinge la folla verso azioni sconsiderate, un quadro che dimostra la grande attualità di un’opera tutt’altro che secondaria nel panorama bibliografico del nostro, assolutamente da conoscere o da riscoprire.

Recensione di Enrico Spinelli

BARNABY RUDGE Charles Dickens

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