BELLISSIMO, di Massimo Cuomo
“Dietro al vetro c’è la faccia di Miguel, zero giorni. Davanti al vetro c’è la faccia di Santiago, cinque anni. La sua espressione stupita si riflette sulla vetrata insieme al neo sulla guancia destra. Come il bottone di una camicetta. Come il punto di un punto di domanda. E la domanda che pensa Santiago, osservando il fratellino nella culla oltre il vetro, è una soltanto: “Perché è così bello?” [Massimo Cuomo, Bellissimo]
Potrei semplicemente dirvi che questo libro narra la storia di due fratelli, uno molto bello (come ci ricorda il titolo) e uno che vive all’ombra della bellezza dell’altro. Ma non posso. Semplicemente perché “Bellissimo” non è solo questo.
Siamo nel 1976 e ci troviamo a Mérida, in Messico. Credetemi se vi dico che ogni singola pagina di questo romanzo è avvolta da una luce calda che riusciamo a percepire benissimo sulla nostra pelle. Persino i rumori descritti ci giungono all’orecchio ed è proprio davanti a questo bellissimo sfondo che si snoda la storia di Miguel e Santiago, i due fratelli protagonisti: il primo, il fratello bellissimo e il secondo, il fratello ammaliato e al tempo stesso intimorito dalla bellezza del primo.
Santiago, pur essendo il maggiore, sprofonda nel buio accanto alle luci che avvolgono Miguel: tutti gli sguardi sono solo per quest’ultimo. Non esiste uomo, donna o bambino che non guardi a Miguel come una specie di santo (complice anche la forte religiosità dei messicani presente come un filo conduttore all’interno del romanzo ma ben nascosto nei meandri della narrazione e, per questo motivo, assolutamente non pesante). Tutti accorrono a casa Moya per festeggiare Miguel: Miguel e i suoi compleanni, Miguel e il suo ritorno dai suoi viaggi, Miguel che suona. Lui è la vera perla che la città vanta di avere.
Ma la ruota gira: la vita non gli farà nemmeno un po’ di sconto e dovrà imparare a vivere relazionandosi con gli altri come un loro pari. E sì, questo avverrà anche grazie a Santiago, personaggio che incorpora maturità sin dalla tenera età. La sua crescita sarà accompagnata dal costante sentimento contrastante di amore e odio nei confronti di Miguel, così bello da distruggere qualsiasi cosa spetti o appartenga al fratello.
Magnifico lo studio della copertina: Santiago rimarrà fedele alla sua terra come un fiore al suo prato. Miguel ama volare libero e non avere costrizioni di nessun genere, proprio come una farfalla, ma imparerà molto dal fiore che porta il suo stesso sangue.
“Bellissimo” è un romanzo di formazione e, come tale, affronta moltissime tematiche: il conflitto familiare, l’amore, la morte, il viaggio come ritrovamento e riscoperta di se stessi, l’abbandono, l’avarizia e tanto altro ancora. Per scoprirlo fino in fondo non vi rimane che leggerlo.
Recensione di Veronica Tati
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