Poliziesco americano hard boiled
‘ Bersaglio mobile’ ( The Moving target’)
di Ross Macdonald
“…Da che cosa state scappando, Archer?
da niente…mi piace un po di pericolo. Mi dà un senso di potenza; immagino di avere la mia vita nelle mani e di sapere che non la perderò… ditemi, per questo fate il vostro lavoro?…
È una ragione ma non sarebbe proprio la verità
Allora ,perché?
… quando ero più giovane ero convinto che il mondo si dividesse in gente buona e gente cattiva…che il male fosse un difetto. Il compito del poliziotto era di trovare queste persone e di toglierle di mezzo. Ma il male non è così semplice: tutti lo portiamo in noi…
e trovate del male in tutti?
Quasi. O io sto diventando più cinico o il mondo sta diventando peggiore…”
Lew Archer è un ex poliziotto poi diventato investigatore privato, protagonista di ‘ Bersaglio mobile’ (1949) e di un’ altra ventina di libri fra romanzi e antologie di racconti. Il suo papà Ross Macdonald, ultimo dei diversi pseudonimi adoperati da Kenneth Millar per non essere confuso con altri giallisti fra cui J.MacDonald e Margaret Millar(concorrenza in famiglia,era sua moglie) come uno dei suoi idoli( R.Chandler) scrisse quasi solo del suo Archer( fra i vari motivi del nome il segno del Sagittario, arciere provetto, suo segno zodiacale). Nei paesi anglosassoni è considerato uno dei maggiori esponenti del poliziesco hard boiled(quello della scuola dei duri, molto più realistico e crudo del giallo ad enigma o all’ inglese) ed anche da noi è stato pubblicato molto anche se soprattutto nei Gialli Mondadori gloriosa collana da edicola che tanto ha fatto per fare conoscere il genere poliziesco in Italia ma che fino a qualche anno fa non esitava a sforbiciare i romanzi e il traduttore era così poco considerato che nell’ edizione che ho letto io di una collana uscita qualche anno fa allegata all’ Corriere della sera ‘ non si sa neanche chi sia, in una riga microscopica del risvolto di copertina l’ editore avverte che ha fatto il possibile per rintracciarlo ed è pronto a riconoscere eventuali diritti.
Passando alla trama, Archer viene assunto dalla facoltosa signora Sampson per cercare il marito scomparso, uno stravagante anziano miliardario che si sospetta sia stato rapito perché da un po’ di tempo frequentava personaggi poco raccomandabili ma che lui trovava simpatici. L’ azione si svolge nella città di Santa Teresa nome di fantasia per Santa Barbara città in cui Macdonald visse per la maggior parte della vita(i suoi genitori erano canadesi trasferiti in California). Il romanzo è abbastanza avvincente, ricalca un po’ lo stile di Chandler con dialoghi scoppiettanti alternati ad efficaci scene d’azione investigativa. Negli anni lo stile dello scrittore si fece sempre più personale ed oltre al successo di pubblico attiro’ l’interesse dei critici che apprezzavano oltre lo stile, la forte denuncia del modo di vita dei ricchi californiani con eccesso di corruzione e scheletri nell’ armadio sotto l’ apparente sfolgorante opulenza. Alla metà degli anni Sessanta anche Hollywood si accorse di Lew Archer e fu girato ‘ Detective’ s story’ con il divo Paul Newman che però pretese il cambio del nome in Harper perché era convinto che l’ H gli portasse successo ( che ci fu davvero) e contribuì a rilanciare la figura del detective privato che da qualche anno era quasi scomparso dagli schermi.
Recensione di Andrea Pinto
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