BESTIE di Magnus Mills (Guanda)
Bestie è un libro divertente. La storia, anzi, la non storia, è quella di due operai (tre, per la verità, contando il caposquadra) che di mestiere piantano pali e hanno come orizzonte immediato (e anche lontano) quello di farsi una cicca e bersi una pinta. Non fatevi scoraggiare. Appena preso il ritmo farete il tifo per questi dropouts e, anche se non fumate e non bevete, vi verra’ voglia di fare un tiro e bervi un sorso di quella appena spillata. Certo succede qualcos’altro anche, ma di un libro dove i colpi di scena sono UNO non possiamo anticipare nulla. E comunque l’incidente di percorso quasi ci disturba, noi e i nostri operai, ci distoglie dalla nostra routine.
Mills, che al tempo di Bestie non faceva lo scrittore di professione ma l’autista di autobus, ha una prosa sincopata che acchiappa parecchio. Per certi versi, e per dare un’idea dei contorti percorsi delle nostre estemporanee letture, lo humour di questo libro mi ha riportato a quello dei “Fratelli Sisters” di DeWitt (Neri Pozza, credo), storia picaresca di due cialtroni nel wild west, e a quello di una serie televisiva, ingiustamente troncata alla seconda stagione, “Patriots”, storia di padri snaturati, spie senza vocazione, cantautori mancati, parcheggi contesi, membri del Congresso che indossano tutine alla Uma Thurman in Kill Bill e altre amenità che io trovo divertenti, sapendo di rischiare.
Buona lettura (e so di rischiare)
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