BIANCANEVE NEL NOVECENTO Marilù Oliva

Biancaneve nel novecento Marilù Oliva

BIANCANEVE NEL NOVECENTO, di Marilù Oliva

Ho divorato questo libro “Biancaneve nel Novecento“ di Marilù Oliva ed. Solferino. Mi ha toccato profondamente in una maniera per cui da tempo non mi accadeva. Non dico che in alcuni punti ho pianto, ma ho provato forti emozioni.

Le voci narranti che compongono questa saga familiare sono due: una bambina di 4 anni che negli anni Ottanta si rifugia nel mondo delle fiabe e una ragazza che nel 1943 viene internata a Buchenwald e costretta a prostituirsi nel bordello del lager. Attorno a loro un secolo feroce, che non risparmia nulla ma proprio nulla.

La bimba, Bianca, che si impersona in Biancaneve per colpa di una madre maltrattante, cresce attraverso i suoi (talvolta durissimi) battesimi del fuoco, e, nonostante le cadute, mantiene intatta la sua purezza d’animo.

Lili, la prostituta del lager, ci conduce negli abissi di quei luoghi infernali e ha un ruolo importantissimo per il dipanarsi della vicenda.

Il lettore si cala completamente tra le pagine e quelli della mia età (40 anni) o più avanti troveranno sicuramente molti agganci di episodi o situazioni vissuti nel Novecento, dalla Strage alla stazione di Bologna al mostro di Firenze fino ai cartoni animati o ai grandi miti della musica.

Non so, questo libro ti lascia in bocca un sapore di millennio passato e quando lo chiudi, oltre alla soddisfazione, ti dispiace per non essere più dentro alla storia

Recensione di Michele Randolfi

BIANCANEVE NEL NOVECENTO Marilù Oliva

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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