Bly, di Melania Soriani (Mondadori – gennaio 2022)
Mai cedere a quel nostro io soggiogato dal mondo esterno. Soprattutto se donna. Schiacciata dal patriarcato. La storia incredibile di una donna dell’Ottocento che ha saputo forgiare il proprio destino e vivere da donna libera.
In questo romanzo femminista, vincitore Premio Selezione Bancarella 2022, Melania Soriani, condensa la storia vera e ancora poco conosciuta di una donna straordinaria, che nonostante le mille difficoltà è riuscita a farsi valere e emergere in un mondo maschilista. Non era consentito al genere femminile di fuoriuscire dagli schemi convenzionali che vedevano le donne rinchiuse in casa a svolgere faccende domestiche, allevare i figli e subire le angherie dei propri padri, fratelli e mariti. Certo, non tutti gli uomini erano violenti e possessivi, ma la sottomissione coercitiva era un concetto assorbito da tutti anche dalle donne. Oggi, nonostante i tanti progressi e le tante lotte, le donne sono ancora lontano anni luce da un’uguaglianza fra i generi, gli stipendi e i riconoscimenti sono ancora influenzati da ideologie e pregiudizi e quel che fa ancora più male sono i numeri alti di violenza domestica e femminicidi.
Melania Sorani ha saputo dipingere un ritratto veritiero a tinte forti: in Nellie Bly le fragilità si alternano al coraggio, alla forza, e alla tenacia che l’hanno sostenuta quando tutto e tutti intorno sembravano accanirsi contro i suoi piani e i suoi progetti di vita alternativa.
Bly è proprio questo: la capacità di pensare e pianificare il proprio futuro. La capacità di avere delle idee. E Bly ne ha avute tante di idee. Ha ottenuto il primato nel campo del giornalismo, dell’esplorazione, della documentazione sul campo. Ha osato più di quanto abbiano osato gli uomini dei suoi tempi. Una vera pioniera e una donna fiera e coraggiosa anche nella vita privata.
Nellie Bly – di cui quest’anno ricorre il centenario dalla morte – è stata una delle prime donne reporter a fare inchieste scomode, a denunciare ingiustizie, soprusi e maltrattamenti, a inventare nuovi metodi, a sensibilizzare l’opinione pubblica e a cambiare così la storia. Così in epigrafe, non ci sono parole migliori se non quelle di Joseph Pulitzer, il famoso giornalista editore ungherese naturalizzato statunitense, alla cui memoria è stato instituito un premio prestigioso. Fu proprio lui a sostenere le azioni ardite di Bly, laddove osò più di un uomo: «Non esiste delitto, inganno, trucco, imbroglio e vizio che non vivano della loro segretezza. portate alla luce del giorno questi segreti, descriveteli, rendeteli ridicoli agli occhi di tutti e prima o poi la pubblica opinione li getterà via. La sola divulgazione di per sé non è forse sufficiente, ma è l’unico mezzo senza il quale falliscono tutti gli altri.» (Joseph Pulitzer)
La narratrice sostiene e difende la propria determinazione: «Con la tenacia e la forza delle donne del mio tempo, ho protestato di fronte a questa posizione, e ho riempito la mia pagina diversa con tutta l’energia e l’ardore di cui sono capace.» (p 11) Come un diritto, anche se ancor non riconosciuto che deve essere difeso, affinché ogni essere umano possa diventare quello che desidera, indipendentemente da quello che la società, la famiglia o le istituzioni avrebbero predisposto per il suo futuro. «Non siamo tutte uguali. Siamo uniche, irripetibili.» (p 11) Senza distinzione, nemmeno di rango. «Cosa ti piace allora?» chiede l’adolescente Elizabeth a Millie, la governante che risponde
«Niente e nessuno, Miss Elizabeth. Sto bene da me. […] tornerò ad essere libera, vivrò coi miei pochi risparmi e potrò anche alzarmi tardi al mattino e non pulire la casa per una settimana intera!» (p 25)
Senza obbedire falsamente a ciò che ci viene richiesto, ma ascoltando piuttosto il proprio sentire: «Non ho mai scritto una parola che non provenisse dal mio cuore e mai lo farò.» (p 12)
È nella città d’acciaio, Pitttsburgh che la giovane Elizabeth Jane Cochran cambia nome. Da «schiere di abitazioni costruite in serie […], tutte ugualmente tristi e grigie, come l’acciaio.» (p 75) nasce l’articolo della solitaria ragazza orfana, così Elizabeth firmerà il suo primo articolo animata dalla rabbia e dalla delusione di non riuscire a trovare un impiego come istitutrice perché priva di titolo di studio.
Un gesto audace subito premiato, e da lì l’escalation che la porterà a Città del Messico, a New York, a fare il giro del mondo, proprio come Phileas Fogg nel famoso romanzo di Jules Verne, “Il giro del mondo in 80 giorni”. Sin da giovane accarezzava questo desiderio: «Il mio sogno di sempre? Un giro intorno al mondo come quello di Mister Flogg, visitare luoghi lontani e popoli mai conosciuti prima.» (p 76)
Una scelta che le costerà tanto. Non cercherà mai di avere figli o farsi una famiglia. Nonostante l’amore lo abbia conosciuto: «L’amore che provai per Miller fu intenso, audace, e rivoluzionò a mia vita. Mai avevo provato una sensazione tanto travolgente. Bruciavo di passione e desideravo quel fuoco che si accendeva in me. Volevo l’estasi di quei lampi che consumavano ogni mia energia.» (p 222)
Il suo unico obiettivo diventa come farsi considerare da un mondo maschilista. Nellie Bly / Elizabeth non si perde d’animo. «La ricetta restava tuttavia sempre la stessa: dimostrare, dimostrare, dimostrare, sempre e più di un uomo; progettare sopra le righe; osare, spingersi più avanti e rischiare più di quanto avrebbero fatto tutti gli altri. Più di quanto avrebbe fatto un uomo… appunto.» (p 271)
Per raccontare la vita degli ultimi, si farà persino internare nel peggiore dei peggiori manicomi femminili dell’epoca, subendone in prima persona i maltrattamenti. «Toccai il bordo della veste di Bennet, “Per favore…” ma non mi riuscì di finire la frase. “Non toccarmi, schifosa!” gridò quella, e mi colpì al basso ventre con un calcio che mi fece rantolare di dolore. Persi i sensi e il buio m’inghiottì.» (p 316)
Un romanzo scritto con una penna fluida, in maniera tradizionale, lineare, spaccando le righe per la forza e la sostanza dei contenuti. Un personaggio Nellie Bly che ti resta nel cuore.
Recensione di IO LEGGO DI TUTTO, DAPPERTUTTO E SEMPRE. E TU? di Sylvia Zanotto
Bly Melania Soriani
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