BORGO OTTOMILA, di Leonardo Gori (Guanda – giugno 2024)
Anna fugge dalla villa dove ha vissuto per cinque anni cercando di far perdere le proprie tracce, portando con sè la sua bambina. Scappa da un marito violento e cerca rifugio nel borgo dove ha trascorso l’infanzia; la sua speranza è di trovare nella casa materna e in quel paese un luogo accogliente che la protegga, ma sarà proprio così?
Leonardo Gori lascia da parte- anche se solo temporaneamente- il colonnello Arcieri per offrirci un’opera tanto coinvolgente quanto articolata e multisfaccettata, proprio come i personaggi principali, figure complesse I cui profili si delineano gradualmente, tre donne con caratteristiche diverse ma ciascuna con un proprio male interiore che tenta di combattere in qualche modo, giusto o sbagliato che sia.
Ci troviamo di fronte a un ottimo Thriller/romanzo di formazione, dove la tensione è l’elemento principale che accompagna il lettore pagina dopo pagina, grazie anche a una prosa più schietta e diretta e all’uso dei flashback che consentono pian piano di gettare luce sulle varie zone d’ombra della vita dei principali personaggi, insieme al coinvolgimento emotivo che si instaura nella mente di chi legge fino a una conclusione affatto scontata e dai tratti quasi poetici.
Ancora una volta Leonardo Gori riesce a portarci nel suo mondo con un grande romanzo, conferma e sorpresa allo stesso tempo, dove il confine tra bene e male e quanto di più sfumato e confuso e che ti lascia addosso l’inquietudine di non sapere fino in fondo chi sia il vero “male” o, per lo meno, quello più pericoloso.
Recensione di Enrico Spinelli
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