BRAMA DI VIVERE, di Irving Stone
È la biografia romanzata di uno dei tanti geni che il mondo dell’arte abbia mai partorito: Vincent Van Gogh. In 579 pagine viene ripercorso il cammino personale e il dramma di questo grande artista: la sua vocazione religiosa prima di entrare in contatto con il suo potere creativo; il periodo stimolante vissuto a Parigi dove ha modo di sviluppare e migliorare la sua tecnica, il rapporto con il fratello Theo e gli altri artisti, l’amicizia difficile con Gauguin per poi concludersi tragicamente su un campo di grano a Auvers.
È il ritratto di un uomo tormentato, incompreso, affamato di colori, il cui unico scopo era quelli di nutrire la sua brama di vivere rappresentata dalla pittura: il suo più grande amore e l’unico mezzo che avesse a disposizione per giustificare la sua esistenza e non rendere inutile la sua vita. Vi riporto una parte di un dialogo tra Van Gogh e il suo amico Roulin, postino di Arles, che mi ha molto colpito:
” Da giovane, Monsieur, pensavo molto a Dio. Ma mi sembra che con l’andar degli anni Egli si sia sempre più allontanato. È ancora nel campo che voi avete dipinto, è ancora nel tramontar del sole là su Montmajour; ma quando penso agli uomini e allo stato in cui hanno ridotto il mondo…” -“Capisco, Roulin. Ma io sento sempre più che non dobbiamo giudicare Dio da questo mondo. Questo mondo è semplicemente un quadro riuscito male. Che cosa fate davanti ad un brutto quadro, se amate ed ammirate l’artista che l’ha eseguito? Rinunciate a criticare, tacete. Certo, però, avete il diritto di chiedere qualcosa di meglio.” -“Ecco proprio così! Un tantino, appena un tantino meglio.” -“Dovremmo vedere altri mondi creati dalla stessa mano, prima di giudicarLo. Questo è stato evidentemente buttato giù in fretta e furia, in una giornata senza ispirazione, quando l’artista non era in forma.”
Recensione di Valentina Greco
BRAMA DI VIVERE Irving Stone
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