BRAVA GENTE Margherita Oggero

BRAVA GENTE, di Margherita Oggero (Harpercollins Italia – marzo 2023)

 

Recensione 1

Confesso che sono di parte perché la scrittrice è piemontese come me. Questo libro racconta storie di persone che vivono in uno dei quartieri più problematici di Torino: Barriera di Milano, tristemente noto per delinquenza e spaccio. Giudicare è sempre facile, capire un po’ meno, per noi che “siamo nati dalla parte giusta”, e in Barriera manco ci passiamo. Storie di chi è anziano, nato nel quartiere e cerca di mantenere il decoro passato, di chi ci è capitato dopo un dissesto finanziario, di chi è arrivato in città da lontano e si è dovuto sistemare alla meno peggio, dove la vita e l’alloggio, condiviso con altri, costa meno, di chi, furbescamente, ha capito che poteva sfruttare la povertà e il bisogno per il proprio lucro.

Debby è una delle voci narranti, una ragazzina triste, che odia tutto quello che la circonda, che ha lasciato la scuola, tanto non vede futuro, e sogna un mondo di soldi leggendo, sul telefonino, la storia di Lana Turner.
C’è un fondo di tristezza tra le righe, soprattutto quando si srotola la quotidianità di questi ragazzi e, da lettrice, spero che trovino l’appiglio per trovare un senso giusto alla vita futura.
Consigliato a chi è di Torino come me, ma anche a chi vuole dare uno sguardo diverso alla nostra città, che non è fatta solo di di Musei e Palazzi Sabaudi, ma anche di questi angoli nascosti
Recensione di Carla Maria Cappa

Recensione 2

Lo dico subito, con l’ultimo romanzo della Oggero (la “mamma” della professoressa Camilla Baudino – e non solo) ho avuto un impatto difficoltoso, perché è diverso da quello che mi aspettavo, è un libro che si presenta sgradevole, per l’ambiente che fa da fondale e per i personaggi che lo animano, quasi tutti brutti sporchi e cattivi: il titolo è chiaramente antifrastico. Siamo come sempre a Torino, ma questa volta in periferia, in zona Barriera di Milano, dove vivono, o meglio sopravvivono, persone che si arrangiano per tirare avanti, sperando in qualche colpo di fortuna; per non pochi di loro, arrangiarsi significa bulleggiare, rubacchiare, spacciare; insomma, un quartiere in cui il degrado la fa da padrone. Procedendo nella lettura diventa sempre più evidente che il quartiere e i suoi abitanti sono la cartina di tornasole per rappresentare il decadimento morale di una città, di un paese, di un continente; che il vero protagonista del libro è il quartiere; e a questo punto si riesce a cogliere anche gli aspetti meno disturbanti dei personaggi (di alcuni di loro, per meglio dire).

Nella conclusione della storia, qualcuno dei più cattivi viene punito, qualcuno dei meno cattivi in qualche modo premiato. E qui non posso evitare una nota personale: il personaggio che più mi è risultato simpatico è una vecchia signora che, per motivi ignobili, il figlio vorrebbe allocare in un pensionato per anziani: ma la mamma ha la meglio!

P. S. Mi sono accorta, molto a posteriori, di non aver parlato affatto dell’aspetto formale del romanzo, comincio a essere ‘smemorina’…
Ebbene, la scrittura della Oggero è qui, verghianamente, verista: ovvero adeguata ai personaggi in azione e alla loro estrazione sociale.

Recensione di Anna Ciammarughi

BRAVA GENTE Margherita Oggero

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