CAMBIO DI ROTTA, di Elizabeth Jane Howard
C’è una coppia: lui, Emmanuel, sessantenne drammaturgo di successo in crisi di ispirazione (cosa che non riconosce neanche a sé stesso), lei, Lillian, bellissima e raffinata, ma di salute estremamente cagionevole. Nel loro passato il dolore straziante e mai superato della perdita di una bimba.
Nell’apparente normalità della loro vita si consuma il dramma delle loro solitudini, che lei cerca di riempire con l’eleganza e lui con relazioni adulterine di scarsa importanza. Non hanno una casa, ma si muovono fra Europa e America, seguendo le rappresentazioni teatrali dei drammi di lui.
Ad organizzare con cura maniacale le loro vite è Jimmy, un po’ amico, un po’ regista, un po’ factotum, pronto a capire da uno sguardo o da un cenno le volontà di entrambi.
Anche lui ha un dolore antico che lo spinge a riempire le sue giornate mettendosi totalmente al servizio dei due e rinunciando, di fatto, ad una sua propria vita.
A spezzare l’equilibrio, triste ma collaudato, di questo strano ménage à trois si inserisce la giovane Alberta, strana figura a metà tra Pollyanna e Anna di Tetti Verdi, che con la sua semplicità costringerà tutti a fare i conti col loro passato e col loro presente.
Sarà un meraviglioso periodo in un’isola greca a permettere ad ognuno di loro di “cambiare rotta” e di ricostruire la sua vita.
Nel romanzo le voci dei quattro protagonisti si intrecciano e si incrociano. Gli eventi vengono visti attraverso i vari punti di vista e le descrizioni, splendide, di luoghi e cose si alternano alle riflessioni di ognuno.
Ottimo spunto per cercare di riflettere su dove, veramente, vogliamo andare.
Recensione di Liria Cannata
CAMBIO DI ROTTA Elizabeth Jane Howard
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