CANADA, di Richard Ford
Storia di una normale famiglia americana in un piccolo paese americano nel 1960.
Il narratore, che è il protagonista della vicenda, da subito, svela ciò che in qualche modo ha cambiato le sorti della sua vita per sempre. Il punto di rottura è infatti la rapina in banca, organizzata dal padre per risollevare la situazione economica e sanare i suoi debiti e subita dalla madre che pare una donna razionale ed equilibrata, ma che, probabilmente, ad un certo punto della sua vita non coglie il senso e la portata di una tale impresa.
A pagarne le conseguenze saranno un po’ tutti e dallo smembramento della famiglia in poi, ogni cosa sembra precipitare. Il giovane Dell, il narratore della vicenda,si ritroverà ad affrontare un viaggio verso una nuova terra, il Canada, che lo attrae e confonde.
Lui è Americano e l’ America sembra ancora così vicina, ma invece è così distante. Approdato in un luogo sconosciuto dove si cacciano oche e coyote e circondato da strani e pericolosi personaggi, Dell dovrà superare ancora altre difficoltà ed ostacoli che in qualche modo lo faranno crescere e gli faranno capire che il male è sempre lì, pronto a mostrarsi e a sovrastarti, se non hai le giuste percezioni e non sai cogliere il senso di ciò che accade attorno.
L’epilogo della storia in qualche modo lascia l’amaro in bocca, perché probabilmente è difficile capire fino in fondo l’uomo che Dell è diventato negli anni e, messo a confronto con suo sorella, si vorrebbe vedere qualcosa che non può esserci, perché la vita li ha battuti e cambiati irrimediabilmente entrambi.
Questo libro è veramente interessate, perché crea nel lettore una sorta di “immedesimazione empatica” con chi la racconta. Ti fa vivere lo straniamento e la paura del ritrovarsi veramente soli a quindici anni, con il desiderio di vivere ancora una vita normale, in una famiglia normale. Il tutto con lo sfondo di una Terra vasta e selvaggia come il Canada. Consigliato!!!
Recensione di Elisabetta Cabriolu
Titolo presente anche in Letture autunnali
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