CARMILLA. La vampira e il detective dell’occulto, di J.S. Le Fanu (Feltrinelli)
“Era snella e molto aggraziata. Tranne il fatto che i suoi movimenti erano languidi… molto languidi,non c’era nulla in lei che lasciasse sospettare che fosse malata. La sua carnagione era colorita e brillante; i lineamenti minuti e meravigliosamente modellati ; i grandi occhi erano scuri e lucenti; i capelli bellissimi , non avevo mai visto dei capelli così folti e lunghi…fini e soffici, di un castano scuro con sfumature dorate… spesso mentre era seduta su una sedia nella sua stanza e parlava con voce dolcissima, io le intrecciavo le chiome, la spettinavo e giocavo con i suoi capelli…”
Con questa descrizione, vivida quasi come le fanciulle dei pittori Preraffaelliti ,fece la sua comparsa sulla rivista’ Dark Blue’ nel 1871 , Carmilla. Donna- vampiro , ambigua e affascinante, nata dalla fervida fantasia di J.S.Le Fanu. Prima di dire della sua creazione più celebre vorrei scrivere qualcosa di questo scrittore che è stato definito molto argutamente dagli ‘ espertissimi’ curatori G.Pilo e S.Fusco ‘ uno scrittore di narrativa fantastica a tempo perso’.
Questo perché anche se esordi’ molto giovane con un racconto di fantasmi era convinto un po’come Conan Doyle( che non amava troppo Sherlock Holmes e pensava che il meglio della sua produzione era altrove)che sarebbe stato ricordato per i suoi romanzi storici sulla falsariga di W.Scott che invece oggi non sono quasi più stampati neanche in Irlanda suo paese natale mentre i suoi racconti e romanzi di genere fantastico dopo essere stati trascurati per due generazioni sono stati ‘ riscoperti’ da alcuni appassionati scrittori- editori come M.R.James accademico inglese specializzato nei racconti di fantasmi e in America da A. Derleth scrittore noto più che per le sue opere per il fatto che è soprattutto grazie a lui che Lovecraft in vita pubblicato solo sulle riviste pulp ebbe le prime dignitose edizioni librarie.
E Derleth oltre a ripubblicare Le Fanu negli Usa fu anche il primo a sostenere che era stato decisivo il suo influsso per alcuni scrittori successivi. Oggi possiamo dire che aveva ragione perché se Carmilla non è certamente il primo racconto di vampiri , è il primo che riporta il ‘ risurgente’ nella terra d’origine e rivela una conoscenza profonda delle tradizioni centro-europee sul morto- vivente bevitore di sangue e Bram Stoker ( irlandese anche lui)fu spinto proprio dalla lettura di questa novella ( oltre che pare da un incubo avuto in seguito ad una indigestione di gamberi) a scrivere il suo Dracula.
Carmilla ha anche un’ altra particolarità e cioè quella di avere come protagonista una donna- vampiro che ha predilezioni saffiche, il racconto è molto suggestivamente narrato in prima persona da Laura giovane e ingenua fanciulla che rimane subito affascinata dall’inquietante sua nuova amica, ospitata per circostanze impreviste e imprevedibili nel castello di famiglia in cui fa vita molto solitaria con il padre. Il racconto ha un tono narrativo molto delicato, è una storia di vampiri che non fa quasi paura, i misfatti di Carmilla (che è anche Millarca e Mircalla…si scoprirà leggendo) sono solo evocati e praticamente solo intuiti e il lettore è colpito e avvinto soprattutto dall’atmosfera e dal sottile disegno psicologico dei personaggi ( oltre le due protagoniste, il padre di Laura, le governanti, il medico ed anche quello che si potrebbe definire l’antesignano di Van Helsing e non dico altro…).
Ci sono state anche delle trasposizioni cinematografiche fra cui il Vampiro di Dreyer( uno dei capolavori del cinema di tutti i tempi che però si ispira liberamente a Le Fanu) ed altre più recenti di Vadim e Ward Baker che accentuano di molto la componente erotica rispetto al testo originale.
Recensione di Andrea Pinto
CARMILLA. La vampira e il detective dell’occulto J.S. Le Fanu
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