CASA DI FOGLIE, di Danielewski (66thand2nd)
Leggere “Casa di Foglie” significa armarsi di carta e penna, decifrare lettere, cimentarsi nel codice morse, significa iniziare a scrivere sulle pagine anche se siete maniaci dei libri che mai profanerebbero la sacra carta stampata… tutto per trovare indizi e messaggi nascosti, alcuni più o meno inutili, altri decisamente emozionanti.
Significa leggere davanti ad uno specchio, leggere il libro al contrario, sfogliare le pagine una dopo l’altra e poi rifarlo all’indietro, guardare le pagine in controluce perché beh.. magari nascondono qualcosa!
Significa perdersi in un labirinto di note e rimandi come i personaggi si perdono nel labirinto che si trovano a perlustrare; significa scalare con loro ripide scale, stretti vicoli e sale immense.
Significa immedesimarsi nei personaggi fisicamente e mentalmente, indagare ed impazzire con loro.
Il romanzo parla del giovane Truant, che trova un manoscritto di Zampanò, un anziano signore cieco da poco deceduto, in fogli sparsi. Truant li riordina e ridà forma a un saggio su un documentario, “The Navidson Record”, che parla delle strane vicende che accadono in una misteriosa casa.
Basta sfogliare velocemente questo libro per capire che si tratta di qualcosa di molto particolare… ma il bello è che le sue stranezze non sono mai stranezze solo grafiche a casaccio, tutto ha un senso.
Un libro denso che racchiude in sè molti generi e molti stili, un po’ saggio critico, un po’ libro horror, un po’ diario… e non mancano lettere e poesie. A volte pedante a volte sboccato.
Ma quello che mi è piaciuto di più è un’esperienza di lettura scenica, che mi ha dato la sensazione di stare a metà tra la lettura di un libro e la visione di un film. Effetti speciali inchiostro su carta.
Sicuramente non ho capito tutto quello che c’era da capire ma ringrazio tantissimo Ambra r il suo gruppo di lettura, senza cui mi sarei persa tantissime cose… e non vedo l’ora di leggere i commenti di tutti i partecipanti per trovarne di altre.
Recensione di Monica De Giudici
CASA DI FOGLIE Mark Z. Danielewski
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