C’è da chiedersi perché continuo a leggerlo: LA SCOMPARSA DI STEPHANIE MAILER Joël Dicker

C’è da chiedersi perché continuo a leggerlo: sarà che in me c’è un fondo di masochismo oppure spero sempre di potermi ricredere? Ah, saperlo!

LA SCOMPARSA DI STEPHANIE MAILER, di Joël Dicker (La nave di Teseo)

LA SCOMPARSA DI STEPHANIE MAILER Joël Dicker Recensioni e News UnLibro

Eccomi di nuovo qua con Joel Dicker ed un altro suo libro particolarmente corposo; questo ha anche una trama complessa che si articola su più piani temporali con molti personaggi, che risultano anche decisamente stereotipati e in qualche caso addirittura macchiettistici. La vicenda inizia con la festa con cui il detective Jesse Rosenberg vuole salutare i colleghi prima della pensione: sta infatti lasciando il lavoro che ha svolto con successo tanto da essere definito il capitano 100% avendo risolto tutti i casi affidatigli, quando lo avvicina una giornalista, Stephanie Mailer, che gli dice che dovrebbe invece essere chiamato capitano 99% perché nel caso di un quadruplice omicidio avvenuto nella città di Orphea nel 1994 – era stato ucciso il sindaco della città assieme alla moglie ed al figlio ed era rimasta coinvolta anche una donna che faceva jogging nei pressi della loro casa, perché verosimilmente aveva assistito alla strage familiare- non aveva trovato il colpevole giusto, cosa di cui lei aveva le prove.

Però poco dopo Stephanie scompare e Jesse decide di rivalutare il caso perché la giornalista gli ha insinuato il dubbio di aver preso un granchio: la donna gli ha detto che nell’indagine la risposta era sotto i loro occhi ma gli investigatori non sono riusciti a vederla. E così assieme al compagno di allora, Derek, e ad Anna, una poliziotta da poco arrivata ad Orphea, decide di rivalutare tutta la situazione su quegli omicidi mentre nella cittadina si sta preparando una nuova edizione del festival teatrale, che per la prima volta era stato inaugurato proprio nel fatidico 1994. E da qui parte tutta una serie di storie in cui sono coinvolti i diversi personaggi, in un meccanismo decisamente contorto anche se alla fine lo scrittore riesce a far quadrare tutto, non senza fatica per il lettore che rischia di restare travolto tra manovre politiche di personaggi corrotti, rivalità, invidie, adulteri, vendette e rancori, a cui si vanno ad aggiungere le vicende personali dei tre investigatori.

La storia potrebbe essere anche avvincente, con diverse variazioni di voce, di prospettiva e con un’alternanza temporale che si fatica un poco a seguire; tuttavia anche in questo libro, così come in altra parte della produzione di questo autore trovo che siano un po’ troppe le forzature di intreccio e le divagazioni che tendono a distrarre ed a rendere pesante la lettura. Insomma uno scrittore che definirei “troppo”- complicato, allungato a dismisura, densissimo di personaggi e storie……- anche se per fortuna qua l’ho trovato meno centrato su se stesso. C’è da chiedersi perché continuo a leggerlo: sarà che in me c’è un fondo di masochismo oppure spero sempre di potermi ricredere? Ah, saperlo!

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