CHARLES DICKENS – OPERE VARIE II

CHARLES DICKENS – OPERE VARIE II

Dopo aver affrontato le varie raccolte di racconti di Dickens, eccomi qui a presentarvi l’ultima carrellata delle opere “extra-romanzo” del nostro. Anche qui, lo dico subito, mancano alcune cose, ad esempio il pamphlet “Domenica in tre capi” (che non sono riuscito a trovare in alcun modo) e “La storia della Gran Bretagna per bambini” che non mi risulta tradotta in italiano; qui c’è il frutto della mia ricerca, spesso vera e propria caccia al tesoro, un lavoro incompleto di sicuro ma fatto con passione e che spero possa essere un valido aiuto per chi abbia voglia di avere quanto più materiale possibile su Charles Dickens (fermo restando che chiunque abbia dei suggerimenti su come recuperare quel che manca mi farà un grande regalo).

E dunque…

1) RESOCONTI DI VIAGGI

“AMERICA”

“IMPRESSIONI ITALIANE” (copertina terribile, lo so)

“VIAGGIATORE SENZA SCOPO”

“DI VIAGGI E DI MARE”

L’attività di giornalista portò Dickens a viaggiare molto e non solo in Inghilterra: se infatti molte cose è luoghi visti in patria gli hanno permesso di descrivere con tanta cura ogni minimo aspetto della sua gente i viaggi all’estero gli sono stati non meno utili per raccogliere materiale utile per i suoi romanzi. Ne è un esempio “America”, controverso resoconto del suo soggiorno nel Nuovo Mondo, un’opera che fungerà da substrato per “Martin Chuzzlewit” e che gli attirerà non poche critiche dai non esattamente accomodanti cittadini statunitensi; la scrittura che tanto abbiamo amato nelle sue storie qui si fa quasi pittura nel ritrarre con grande precisione e con una prosa sempre coinvolgente luci ed ombre della gente d’oltreoceano. E se “Viaggatore senza Scopo” ci restituisce piccoli bozzetti delle piccole/grandi realtà inglesi e francesi attraverso l’analisi di scene di vita quotidiana (qui avrei qualcosa da dire sull’impagunaziome rigida e il carattere minuscolo del testo), “Impressioni Italiane” è l’appassionante racconto del lungo soggiorno del nostro nel bel paese, soggiorno che egli descrive con minuzia di dettagli ed emozioni, rimarcando luci ed ombre della nostra terra e della nostra gente, verso la quale manifesta una grande stima (come scriverà a Stendhal, senza dimenticare l’omaggio al popolo italiano nel romanzo “La Puccola Dorrit”.

Si tratta dunque di tre opere che in qualche modo ci consentono di entrare nella dimensione narrativa di Dickens, trovando nel suo occhio indagatore e la cura nei dettagli di ciò che osserva la fonte d’ispirazione principale per i suoi romanzi. “Terra e Mare”, antologia in commercio, non è altro che un compendio delle opere sopra descritte, con pochi e minimi contenuti inediti, consigliata più che altro ai soli completisti.

2) LETTERE

UNA VITA IN LETTERE” (2 VOLUMI)

QUANTE STORIE HO DA RACCONTARTI

Affascinante operazione (per quanto non economicissima), sin dall’originale impaginazione: una sorta di biografia realizzata con un’ampia selezione di lettere del nostro, intervallate da brevi intermezzi narrativi e riproduzioni di stampe d’epoca; ne emerge un ritratto più umano dell’autore, spesso impegnato in piccole/grandi questioni di vita quotidiana, pubbliche relazioni e trattative con gli editori. Un valido strumento per entrare nella dimensione più intima dell’Inimitabile. Carino anche il breve “Quante Storie Ho da Raccontarti” (che per altro può essere ripiegato, affrancato e spedito come una cartolina) che contiene una piccola selezione di lettere non sempre coincidenti con quelle sopra citate (e di prezzo molto più contenuto).

3) TEATRO

I READINGS

TEATRO

In un momento particolarmente cupo della sua vita il buon Dickens decide di reinventarsi con delle letture pubbliche di alcune delle sue opere più celebri, veri e propri copioni che si diletta a recitare davanti al pubblico pagante, con notevole successo. Nella raccolta “I Redings” ritroviamo scene de “Il Circolo Pickwick”, “Dombey e Figlio”, “David Copperfield” e la terribile scena di “Sikes e Nancy”, senza dimenticare il caro vecchio “Canto di Natale”. Per quanto siano storie note, e non ci sia niente di realmente inedito per chi conosce le opere sopra menzionate, si avverte la sensazione di stare seduti in teatro di fronte a Boz che, in solitario, ci conduce nel cuore dei suoi capolavori.

Non di facile reperibilità, “Teatro” raccoglie, tradotti, i copioni teatrali scritto da Dickens, tutti inediti eccezion fatta per “Il Lampionaio” che è la trasposizione dell’omonimo racconto: colpisce tra questi il dramma “L’abisso di ghiaccio”, molto intenso e profondo, ancora una volta con una galleria di personaggi di grande bellezza e ancora di più “Vicolo Cieco”, anch’esso di grande intensità e col caratteristico “colpo di scena finale” tipico dei suoi romanzi. In generale si apprezza anche qui il grande lavoro compiuto dal nostro sui protagonisti delle sue storie/drammi e la capacità di restituirne l’umanità (ci fosse stato il cinema al tempo chissà di cosa sarebbe stato capace). Un’opera davvero interessante e meritevole di essere riscoperta.

4) DONNE

Come ho detto in apertura non mi è purtroppo riuscito trovare una versione tradotta de “La piccola storia dell’Inghilterra”, ne esiste tuttavia in commercio un piccolo estratto dedicato a 4 donne storicamente importanti, quaki Giovanna d’Arco, Anna Bolena e Maria la Sanguinaria. Dickens ne ripercorre le vicissitudini con grande semplicità, come un nonno che racconta una favola ai suoi nipotini; è un’occasione, inoltre, per rivivere alcuni momenti fondamentali della storia dell’Inghilterra, un piccolo gioiellino che niente aggiunge e niente toglie ma che scorre piacevole, lasciando addosso il rimorso per un’opera che sarebbe bellissimo leggere nella sua completezza.

Con questa carrellata, tenendomi sempre pronto all’eventualità di nuove scoperte, si chiude il mio percorso nell’opera di Dickens, un viaggio che è durato- ahimè- meno di quanto credessi, e che ho avuto il grande piacere di condividere con voi, trovando sempre un confronto estremamente piacevole e civile e ricevendo tanta, ma tanta soddisfazione di cui vi ringrazio tutti di cuore

Di Enrico Spinelli

CHARLES DICKENS – OPERE VARIE II

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