CHE FINE HA FATTO LA NEVE, di Gianluca Morozzi (TEA – aprile 2024)
Con uno stile inconfondibile, Gianluca Morozzi torna in libreria con il suo ultimo romanzo (mi sa che siamo arrivati a quota 28, libro più, libro meno).
Che poi, a dirla tutta, il nostro caro scrittore con “Che fine ha fatto la Neve” ha voluto strafare e ci ha regalato ben tre romanzi in uno.
Vilo non ha paura, non sa cosa sia questa emozione, e questa caratteristica è per lui un’arma a doppio taglio: riesce ad affrontare situazioni estreme senza scomporsi mettendo a repentaglio la sua vita. Meno male che il temerario Vilo ha un amico prezioso che riesce ad aiutarlo in ogni occasione: L’Orrido.
Ritroviamo alcuni personaggi già incontrati in precedenti romanzi: Lajos, Lobo e la Betty (mi raccomando l’articolo!), Ringo, il proprietario dell’Osteria frequentata dai nostri amici con la sua serranda aperta a metà, che rifila vini di dubbia qualità.
Morozzi riesce come sempre a inventare storie originali, dove paura e ironia si mescolano portando il lettore a cambiare umore e stati d’animo in maniera repentina.
Esilaranti i “dialoghi psicologici” tra la Betty e Vilo in “Picco Scuro”, che seguono subito dopo aver letto una scena raccapricciante: risate e pelle d’oca si alternano vorticosamente.
Interessanti i richiami a film e brani musicali, per non parlare dei misteri che avvolgono la città di Bologna, tanto cara a Morozzi e vera protagonista dei suoi romanzi.
Insomma ci si trova alla fine della lettura pensando:
FIUUUUUU’ CHE FIGATA!
Chiudo dando due consigli:
1) leggete che fine ha fatto la Neve: il divertimento è assicurato
2) partecipate a una presentazione di Morozzi: in poco più di un’ora riesce a conquistare il suo pubblico raccontando aneddoti e misteri inspiegabili della città di Bologna, le sue osterie, i vicoli che non si vedono, i buchi nei portoni e, tenetevi forte, se siete fortunati vi racconterà come e quando ha incontrato l’Orrido
Recensione di Dani Failla
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