CHISSÀ SE MÁRQUEZ LO AVREBBE PUBBLICATO QUESTO LIBRO! – CI VEDIAMO IN AGOSTO, di Gabriel García Márquez (Mondadori – marzo 2024)
Ana Magdalena Bach ogni anno si reca in un’isola dei Caraibi sulla tomba di sua madre per portarle un mazzo di gladioli. Ogni anno costruirà un’avventura con un uomo diverso. Per arrivare progressivamente a capire i problemi del suo matrimonio. Il finale, senza poco stupore, non salva un romanzo del tutto lontano dallo stile del grande scrittore.
Scoprii Macondo quando avevo vent’anni. Avrei seguito dovunque il colonnello Aureliano Buendìa, così come m’innamorai di Amaranta e del nome che portava. Conoscevo le strade, le feste comandate, le case, gli odori, i colori di un Sudamerica fantastico, avvolto nelle paludi del realismo magico. Più volte sono tornato, talvolta a festa finita, soltanto per raccogliere i cocci sotto i mandorli polverosi della piazza.
Le croci contrassegnavano i nomi di chi più non c’era, le foglie morte volavano per strada nell’autunno del patriarca come nel labirinto di un generale in esilio. Senza però mai perdere la tenerezza, anche negli anni del colera.
Ma stavolta no. I grand hotel con la jacuzzi suonano la campana di una morte annunciata: Gabo non avrebbe voluto pubblicare questo libro. E aveva ragione. Almeno per me.
Recensione di Riccardo Del Dotto
NON LEGGETE CENT’ANNI DI SOLITUDINE! Gabriel García Márquez
Ho sudato sette camicie, ma l’ho terminato: CENT’ANNI DI SOLITUDINE, di Gabriel García Márquez
Ho sudato sette camicie, ma l’ho terminato: CENT’ANNI DI SOLITUDINE Gabriel García Márquez
Commenta per primo