CI PIACE RICORDARE Philippe Daverio CON QUESTA BELLA RECENSIONE – GRAND TOUR D’ITALIA A PICCOLI PASSI
Il due settembre è venuto a mancare Philippe Daverio, lasciandoci tutti in un lutto che va oltre la perdita dell’uomo: Philippe Daverio incarnava lo spirito libero capace di vagare nella storia, nell’arte, nella politica, nelle società antiche e moderne per raccontarcele sempre in maniera coinvolgente e capace di dare spunti per come vivere al meglio il nostro presente.
Un grande uomo, capace di uscire dal grigiore dei cliché sin dal suo spiritoso modo di vestirsi: si sentiva “pavone”, sicuramente lo era e con le sue innumerevoli ruote incantava e rassicurava gli italiani. Ora non ci resta che riprendere i suoi libri in mano e rileggere tutto quello che ha scritto.
Un percorso che invito a fare. Il libro che ho preso in mano è un libro che appartiene alla letteratura del viaggio. Potrebbe essere scambiato per una banale guida turistica, ma è molto di più: è un invito al viaggio “lento”, al viaggio italiano (che in periodo Covid sembra perfetto), al viaggio che non si fa per moda o per turismo di massa, ma per “formazione” individuale, seguendo lo spirito di grandi viaggiatori come Goethe.
È un invito al viaggio fatto in lentezza, e cioè secondo i ritmi che consentono di cogliere la bellezza del luogo visitato e di scoprirne il segreto, la propria peculiarità, quel dettaglio che la velocità nasconde e che lo rende unico. Il viaggio che auspica Daverio per tutti noi è un viaggio che rispetta la nostra identità, l’arricchisce e la spinge verso nuovi orizzonti. Insomma è un viaggio che in primis deve corrispondere alle nostre esigenze e non a quelle del mercato e del turismo ormai mercificato.
“Grand Tour d’Italia a piccoli passi” è un itinerario meraviglioso nel quale si muove il nostro cicerone con eleganza e disinvoltura, inciampando sempre in una pietra poco nota o in un dettaglio sfuggito al viaggiatore di corsa. Facendo piccoli passi, e sempre a proprio piacimento, scegliendo sempre con cura la destinazione, cercando di mai mescolarne troppe di destinazioni: così facendo si vanificherebbero gli sforzi della lentezza. Lo “Slow Travelling”, si fa con i piedi e con la testa, ci ricorda Philippe Daverio.
La suddivisione del libro è molto bella ed è illustrata dalle cartine di Antonio Monteverdi; sono tre le parti individuate, grosso modo corrispondenti al Nord Italia, Centro Italia, Sud Italia: il Meridione d’Europa, l’Ombelico del Bel Paese, la Punta dello Stivale. Ogni luogo è corredato da bellissime fotografie, ricche notizie, curiosità e aneddoti.
Cari amici, non voglio dirvi che se la pigrizia dei piedi lascia la mente libera di percorrere tutte queste destinazioni comodamente sul vostro divano sia un male! Ma di sicuro non era il desiderio di Philippe Daverio. Allora accontentiamolo. Scegliamo una località, mettiamo il suo prezioso libro in valigia e a piccoli passi usciamo dalle nostre case!
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