Ci sono tanti modi di scegliere un libro. Ve ne racconto uno

Ci sono tanti modi di scegliere un libro. Ve ne racconto uno. L’altro giorno sono andato a bighellonare in un mercatino, ovviamente in zona libri. Subito mi sono accalappiato le biografie di Mel Brooks, di Emir Kusturica e di Franca Valeri. Già soddisfattissimo del risultato della mia incursione (non dico il costo complessivo perché mi vergogno) mi casca l’occhio su un libro intonso della casa editrice Nutrimenti. Titolo: “Deserto d’asfalto”. Un noir evidentemente, vista anche la copertina. Ora: Nutrimenti è una casa editrice che mi piace molto, fa libri belli anche graficamente e usa ottima carta (ricordo ancora la piacevole sorpresa di “Breve trattato sulle coincidenze” di Domenico Dara, anche quello acquistato in un mercatino); una delle grida sulla quarta di copertina è di Stephen King e dice testualmente “Un thriller adrenalinico e implacabile”; il libro era praticamente nuovo e il costo era, udite udite, un euro (da un paio di mesi giaceva colà e nessuno si era interessato a lui, cosicché il costo s’era abbattuto della metà).

Se non dai una chance a un libro così, smetti subito di leggere. Poi se sostieni di essere un appassionato di libri noir non puoi proprio esimerti.

A casa ho letto qualche pagina, e poi qualche altra e poi altre ancora. Insomma, ho riposto momentaneamente la bella biografia di Enzo Jannacci, che mi propongo comunque di riprendere presto, e “Baffi” di Emmanuel Carrére, interessante ma un tantino fiacco, e mi sono finito “Deserto d’asfalto” in due giorni. Aveva ragione the professor King, questo thriller è un colpo di frusta. Il protagonista è Beauregard Montage, un meccanico di colore con un passato turbolento, una bella famiglia che vuole proteggere anche da se stesso, un padre sparito presto che gli ha lasciato in eredità un’auto formidabile e un’immagine distorta, una madre difficile e tanti debiti. Bug cerca di tenersi fuori dai guai ma loro non smettono di cercarlo. Un colpo potrebbe rimettere tutto a posto ma le cose dovrebbero filare lisce come l’olio. E invece si complicano dannatamente.

Uno scrittore di talento questo S.A. Cosby.