CI VEDIAMO UN GIORNO DI QUESTI, di Federica Bosco (Garzanti)
“Perché a me la vita metteva sempre un po’ in soggezione, come se fossi sua ospite e non volessi disturbare, mentre Cate non si faceva nessun problema a camminarle sui tappeti con le scarpe sporche”.
Per me questo è stato il primo libro che ho letto di Federica Bosso e devo dire che mi ci sono approcciata con aspettative non molto alte, nel senso che mi aspettavo un libro leggero, magari anche piacevole, ma non molto di più.
Invece quel quid in più mi ha spiazzato, mi ha sorpreso profondamente andando a toccare le corde di una persona che già di suo è un’inguaribile sognatrice.
Essere così non vuol dire per forza sperare nell’arrivo del principe azzurro sul suo cavallo bianco, ma gioire di tutte le sfumature di quelli che sono i sentimenti e i legami che si incontrano per la strada della vita e che, questo libro tocca con delicatezza, con ironia, a volte anche con rabbia, diventando una narrazione ad ampio spettro, a dispetto di quello che si potrebbe pensare all’inizio.
Si parla di amicizia, ovviamente, quella tra Ludo e Cate, un’amicizia che si radica tra i banchi di scuola e attraversa una vita intera, un’amicizia che è una vera e propria condivisione a 360 gradi tra due persone che sono come il bianco e il nero, come il sole e la luna, ma che non sanno stare distanti l’una dall’altra.
Tuttavia la profonda caratterizzazione dei personaggi dà lo spunto per affrontare anche temi diversi, forti, come il concetto di anticonformismo, di adolescenza, di rapporti d’amore possessivi e distruttivi della propria già pessima autostima, di scelte e di coraggio.
Molto toccante è il “mettersi in gioco” in prima persona da parte dell’autrice, la quale ci regala un consiglio prezioso e per niente scontato…
“Non lasciate passare un giorno nel rancore. Oggi potrebbe davvero essere l’ultimo che passiamo qui, fate in modo di essere in pace con tutti”.
CI VEDIAMO UN GIORNO DI QUESTI Federica Bosco
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