COME UN RESPIRO, di Ferzan Ozpetek
L’autore con questo romanzo, sicuramente, ci ha regalato immagini e piacevoli ore di lettura.
Questo libro sembra scritto per il cinema, leggendo avevo la sensazione di guardare un film.
Ozpetek cattura il lettore con la tecnica della narrazione a due voci, tecnica – attualmente – quasi abusata.
Elsa ed Adele, due sorelle che non si vedono da cinquant’anni, si alternano in queste pagine nel racconto della loro storia.
Una voce, quella di Elsa, ci arriva da vecchie lettere ingiallite dal tempo e mai aperte.
Un passato scottante, sepolto da anni, torna a rivivere.
Poche righe e scopriamo che fra Adele ed Elsa è successo qualcosa di grave che le ha allontanate.
Il gioco è fatto: la curiosità unita alla scorrevolezza della scrittura e alla capacità dell’autore di far accomodare chi legge in quella cucina spaziosa, piena di luce e con un ottimo profumo di ragù… fanno sì che la lettura prosegua senza interruzioni.
La vicenda si svolge nell’ampia cucina di un appartamento del Testaccio dove Giovanna e Sergio sono soliti invitare quattro amici per il pranzo della domenica.
Sergio sta controllando il sugo, tutto è quasi pronto e Giovanna decide di andare a prepararsi per accogliere gli invitati.
Il citofono reclama attenzione. Sergio è pronto per accogliere gli ospiti ma, quando si affaccia alla porta, trova di fronte a sé una elegante anziana signora.
È Elsa, arrivata da Istanbul, per cercare la sorella.
Quale stupore nel trovare davanti a sé quel giovane sconosciuto. Adele che fine ha fatto? Chi abita ora quella casa? Elsa non si fa riguardo, entra, si aggira fra quelle stanze e trasalisce di fronte alla finestra della cucina.
Chiede di Adele, vuole vederla. Possono aiutarla?
Addio al tranquillo pranzo domenicale. Quella giornata immaginata come una tranquilla routine è destinata a subire bruschi cambiamenti di copione.
Sarà la voce di Adele, seduta a tavola, tra un cognac e un cioccolatino a svelare il mistero.
Un libro piacevole che, forse a causa del taglio cinematografico o forse per la brevità, non ha dato profondità ai personaggi. L’indagine psicologica è ridotta al minimo, la storia a tratti sembra strampalata.
Recensione di Gabriella Calvi
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COME UN RESPIRO Ferzan Ozpetek
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