COME UNA FAMIGLIA, di Giampaolo Simi
Recensione 1
Non avevo mai letto niente di questo autore, con l’unica eccezione di un racconto, intitolato Il comandante Oberdan, all’interno del libro “Cinquanta in blu. Otto racconti gialli”, che la Sellerio ha pubblicato per il cinquantenario della sua fondazione. Ma era giunto il momento di fare una conoscenza un po’ più approfondita di questo autore sicuramente non banale. Il protagonista e voce narrante di questo romanzo è Dario Corbo, ex giornalista ed ora collaboratore di Nora Beckford nella Fondazione che cura i lavori del padre, un artista inglese famoso le cui opere sono raccolte in una preziosa villa nei pressi di Viareggio; la storia è narrata come un colloquio-lettera di Dario al figlio Luca che sta per iniziare con successo una carriera da giocatore professionista nel mondo del calcio ma che proprio il giorno prima di diventare maggiorenne viene coinvolto in una sordida storia di violenza nei confronti di una giovane ragazza.
Giampaolo Simi ci racconta così, con uno stile pulito ma incalzante, e comunque con un sottile velo di ironia, cosa passa nella testa di un padre che vuole credere al figlio e che lo vuole difendere ad ogni costo muovendosi nel sottile confine tra il giusto e l’ingiusto, tra il bene ed il male: perché è così che si fa in una famiglia, anche se i dubbi ci tormentano e ci spaventa la fragilità dei giovani. Ma è anche il modo per descriverci il mondo del calcio, fatto di compagni, di allenatori ma anche di procuratori, alcuni seri ed altri senza scrupoli, un mondo contaminato dalla facilità con cui si fanno i soldi e dove si può costruire o stroncare una carriera con estrema facilità. Non solo, ci parla anche di giornalismo e di come sia difficile fare corretta informazione:” Oggi i fatti contano poco o nulla. I fatti, crudi e sconditi, sono così irrilevanti che, se li sostituisci con dei sugosi fattoidi, nessuno nota la differenza”.
Così anche qui- come capita spesso per molti giallisti italiani- dietro gli omicidi, le indagini, i misteri, si trova un libro di costume e di denuncia, insomma un modo più o meno evidente di raccontare il mondo in cui viviamo. E questo di Simi mi piace!
Recensione 2
Luca è un promettente giovane calciatore tenuto in grande considerazione dai dirigenti della sua squadra e ritenuto indispensabile anche dai suoi compagni, specialmente Christian e Momo, con i quali condivide tutto, dentro e fuori dal campo. Con la sua squadra vince un importante torneo giovanile, segnando il rigore decisivo, e per festeggiare alla sera vanno tutti in discoteca.
Il giorno dopo Dario, il padre di Luca, riceve una telefonata: la polizia sta perquisendo la stanza del figlio, la notte precedente una ragazzina, Aurora, si è presentata al pronto soccorso piena di lividi e con il viso sfigurato, accusando Luca di violenza e stupro.
Ed è proprio Dario a raccontare ‘a distanza’ a Luca, e a noi lettori, quello che è successo nei 25 giorni seguenti. Perché il suo essere padre ed ex giornalista di cronaca nera lo portano a ‘fiutare’ che tutta la verità non è emersa e lui vuole scoprire cosa sia veramente successo quella notte.
Le sue ‘indagini’ lo porteranno ad incrociare la strada degli inquirenti, dell’avvocato difensore, dei dirigenti della squadra, di Aurora e di suo padre, della ex moglie Giulia e del nuovo compagno di lei che è anche il procuratore del ragazzo.
E la verità uscirà alla fine, quando anche il mondo poco limpido che gira intorno a Luca e ai suoi compagni verrà smascherato, quando sembra che tutto sia perduto, quando chi è padre avrà fatto le sue scelte.
Recensione di Maria Cristina Caselli
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