COSÌ ERAVAMO, di Francesco Guccini (Giunti – settembre 2024)
Guccini compone la sua non-biografia. Scrive cinque racconti con dei protagonisti che hanno la sua età, hanno vissuto la sua epoca, le stesse esperienze e visitato i medesimi posti, eppure non sono lui. Guccini non intende concepire l’ennesima autobiografia, ma vuole ricordare e restituire al lettore un’epoca ormai andata. Dunque, slegato dalla coerenza cronologica e dalla verità storica di una biografia, compone una finzione verosimile.
Una sorta di Antologia di Spoon River, con meno morti e l’Appennino che sostituisce la collina.
Il Maestrone cita se stesso, dimostrando una coerenza interiore di pensiero e di realizzazione.
I racconti sono ambientati tra gli anni ‘50 e i primi ‘60 tra la via Emilia e il West. I protagonisti spaziano dal giornalista, all’orchestrale di balera, passando da un giovane studente sino ad arrivare al militare di leva. Il dialetto si prende il suo spazio, senza però far mancare la traduzione.
I cinque raccolti riescono ad essere musicali e cinematografici allo stesso tempo.
Non tutti perfetti, eppure tutti e cinque riescono a coinvolgere restando piacevoli.
Recensione di Emanuele Marino
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