CRONACHE DI UN GATTO VIAGGIATORE Hiro Arikawa

CRONACHE DI UN GATTO VIAGGIATORE, di Hiro Arikawa (Garzanti)

 

Il paese natio è il luogo a cui pensi quando sei lontano e ciò che canti tristemente” (Muro Saisei)
“Il mare è il luogo a cui pensi quando sei lontano” (Nana)

Tristezza, commozione, sentimenti.

Sono le parole per descrivere questo romanzo, “Cronache di un gatto viaggiatore” di Hiro Arikawa.

Una storia semplice, quella di un viaggio: i viaggiatori sono Satoru e il suo gatto Nana (Nana in giapponese significa sette). Nel percorso che i due intraprendono si attraversa con loro il Giappone con tutte le sue sfumature, fiori, animali, città, paesini, vaste campagne, monti. Si incontrano persone e si provano emozioni.

 

 

E durante il viaggio la storia di Satoru e quella di Nana, indissolubilmente legate dall’amore, si rivelano; si torna indietro nel tempo all’infanzia e all’adolescenza del ragazzo, alle sue amicizie, ai suoi rapporti con la famiglia, ai suoi momenti dolorosi e a quelli di gioia. E la vita scorre a bordo di una station wagon argento. La voce di Nana, il gatto viaggiatore, racconta questa che è quasi una fiaba, con sottile ironia, ma anche con attenta fedeltà alla realtà.

Senza dubbio io e Satoru adesso siamo il più forte uomo viaggiatore e il più forte gatto viaggiatore.

Finito tra le lacrime. Merita la lettura.

 

Recensione di Lauretta Chiarini

 

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